Cartunia design cresce
Lo zoo sbarca in Europa

Lina la gallina, Azza la razza, Duccio il cavalluccio,Nello il cammello.

Uno zoo in cartone quello che ha creato Mario Mazzocchi, architetto bergamasco che ha realizzato un mondo di design fatto di carta vegetale, partendo dai mobili e finendo con i complementi di arredo. Un progetto innovativo quello di Cartunia Design, brand nato circa quattro anni fa e che sta facendo il giro dell’Europa con allestimenti prestigiosi: da Bergamo Scienza alla Città della Scienza di Napoli, passando anche dalla Fiera dei librai di Bergamo dove sarà presente anche quest’anno, nell’area bambini. Questo mentre si creano nuovi contatti internazionali, soprattutto dopo la presenza alla fiera Homi di Milano e Ambiente di Francoforte: «Come architetto mi sono voluto mettere in gioco percorrendo una strada parallela a quella istituzionale che detta la mia professione, all’insegna della creatività e dei materiali di recupero, con un’impronta prettamente locale».

L’idea di usare il cartone, Mazzocchi ce l’aveva nel cassetto da parecchio tempo: «Ho iniziato con una linea di sedute realizzate in cartone ignifugo; il prodotto viene assemblato da una cartotecnica di Fara Gera d’Adda, Kartè». Un cartone alveolare, molto resistente, riciclato ed ecologico. «Da qui ho iniziato a estendere la produzione con nuove sedute e librerie, anche se mi sono reso conto della difficoltà per la filiera commerciale di proporre arredamento in cartone, nel design ancora alle prime armi: quello che sta avvenendo è lo stesso salto che abbiamo fatto dal legno alla plastica anni fa, un cambio di mentalità, un modo diverso di pensare al materiale».

Cartunia Design arriva così all’accessorio, sviluppando tutta una serie di lampade: «Più intuitive, più facili commercialmente, con un progetto legato ai bambini». Una linea dal disegno semplice ma ingegnoso: «Lampade che ricordano gli animali: forme divertenti, l’utilizzo è funzionale e il materiale è solido con l’uso di un cartone vegetale studiato e realizzato sempre da Kartè appositamente per le nostre lampade e che abbiamo chiamato “Woodwave”: siamo in fase di brevetto».

Obiettivo è realizzare oggetti che in un futuro verranno riassorbiti dalla terra, «un concetto etico in cui credo moltissimo: impiego così cartone vegetale, assemblato con colla naturale, trattato per resistere all’umidità, eco-compatibile e riciclabile al 100%».

Con uno sviluppo del prodotto che si fa più tecnologico: «Lampade in cartone, ma portatili e anche ricaricabili dal pc - spiega Mazzocchi -. Abbiamo inserito luci al led e c’è anche una linea tutta colorata».

Dettagli da non sottovalutate: «Usare la carta richiede continua sperimentazione, valutazioni sull’usabilità, studiare l’estetica e la sua fruibilità». Con una funzione didattica delle lampade: «I bambini le montano e smontano, le posso decorare e personalizzare”, tanto che la linea di lampade Origami e Zoo sta riscuotendo successo anche in Europa: «Sono arrivate in Francia, Svizzera e Olanda, in Gran Bretagna. Ora stiamo instaurando i primi contatti in America e Giappone – continua -. La rete commerciale è avviata e il progetto internazionale sta delineandosi proprio in questi mesi». Un esempio di come i «piani b della vita», soprattutto quelli creativi e innovativi, possono essere anche un punto di svolta. «Sempre ingegnandosi, per nuove creazioni: per me all’insegna della carta».
Fabiana Tinaglia

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