Carcere, ok ai colloqui più lunghi
Polizia penitenziaria: ma i nostri orari?

Avvio dello stato di agitazione da parte del personale di polizia penitenziaria in servizio presso la casa circondariale di Bergamo, con un presidio presente all’esterno mediante l’esposizione delle bandiere davanti all’ingresso dell’Istituto.

Lo dichiarano il Sappe, la Uil Pa Penitenziari, il Sinappe, la Fns Cisl e la Cgil Fp, sindacati rappresentativi della categoria di lavoratori del comparto sicurezza. «Motivo è il perdurare delle violazioni delle norme contrattuali, proprie del Comparto Sicurezza, in essere presso la Direzione della Casa Circondariale di Bergamo» spiegano in un comunicato.

«L’amministrazione penitenziaria ha indicato, alle proprie articolazioni sul territorio nazionale, disposizioni volte a realizzare un significativo miglioramento del servizio reso all’interno delle strutture carcerarie. Nello specifico, recentemente la Direzione dell’Istituto di Bergamo ha predisposto un’estensione delle giornate e degli orari di colloqui concessi ai detenuti e ciò al fine di favorire gli incontri affettivi con i propri congiunti». Una decisione che ha avuto il plauso dei lavoratori che però contestano il mancato rispetto del contratto «che regola il rapporto di lavoro del personale di polizia penitenziaria, in materia di contrattazione decentrata».

«Ciò in concreto ha comportato il totale disconoscimento, di fatto, dell’obbligo al confronto preventivo con le organizzazioni sindacali, in materia, trattandosi di modifiche incidenti sull’organizzazione del lavoro - continua il comunicato delle organizzazioni sindacali -. Ampliare gli orari e le giornate di colloqui, anche in giornate festive prelude, infatti, la revisione della programmazione dei servizi del personale di polizia penitenziaria, ricalibrando la fruizione dei riposi settimanali, assicurando l’equa ripartizione dei carichi di lavoro in orari straordinari e/o in giornate festive». I sindacati informano che la manifestazione di protesta andrà avanti ad oltranza.

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