Conad-Auchan, previsti 3.105 esuberi L’allarme dei sindacati bergamaschi

Ben 3.105 esuberi sui 16.000 lavoratori ex Auchan e Sma (circa 500 in provincia di Bergamo) dopo l’acquisizione da parte del gruppo Conad. Un numero che preoccupa i sindacati bergamaschi.

Il «piano di solidarietà occupazionale» messo a punto da Conad prevede, si legge nella nota della cooperativa di imprenditori al dettaglio, il ricorso a ricollocazioni nella sua rete, ricollocazioni presso reti commerciali di terzi, ricollocazioni presso i fornitori e outplacement (ricollocazione professionale). Tra gli strumenti che verranno utilizzati figurano la mobilità incentivata, il ricorso a misure di sostegno al reddito come la Cigs, la salvaguardia del lavoro in cambio di flessibilità e l’avviamento all’imprenditorialità, come soci imprenditori nel sistema Conad.Conad ricorda di aver dimezzato l’impatto occupazionale della crisi con il trasferimento di 109 punti vendita a settembre.

A fine luglio l’85% dei punti vendita Auchan aveva però ancora ebitda negativo e restavano 6.197 dipendenti a rischio. «Gli interventi e gli investimenti già effettuati, seppur non abbiano ancora riportato in equilibrio i conti dei punti vendita (nei primi tre mesi dall’acquisizione i negozi con EBITDA negativo sono diventati circa il 90%) hanno comunque portato una soluzione occupazionale stabile e garantita» per altri «3.092 dipendenti, mettendo quindi in sicurezza il lavoro di 13.035 dipendenti».

«Conad - conclude la nota - è pronta a continuare il confronto in sede aziendale per proseguire la strada del risanamento per la salvaguardia dell’impresa e delle persone che ci lavorano».

«Questa mattina (mercoledì 30 ottobre, ndr) al Ministero - si legge in una nota di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil - i sindacati hanno appreso che oltre ai 109 punti vendita e ipermercati già dichiarati come acquisizioni da parte della catena di supermercati, ce ne saranno altri 45 che passeranno a Conad nei prossimi mesi». Sono circa 16.000, viene ricordato, i lavoratori interessati dalla cessione (scesi dai 18.000 iniziali. I 2.000 restanti saranno acquisiti da un altro gruppo in Sicilia).

«Da parte di Conad esisterebbe la volontà di definire il piano di acquisizione entro e non oltre la fine del 2020. Il piano, però, non ha ancora certezze, soprattutto rispetto a modalità, modifica dell’organizzazione del lavoro e applicazione contrattuale. È stata anche menzionata la volontà di modificare il format degli ipermercati con possibilità di riduzione delle superfici di vendita» spiegano i sindacati bergamaschi, che aggiungono: «Non abbiamo ancora ottenuto le risposte che cercavamo ma sicuramente questo confronto, pur rimasto vago, su esuberi e costo del lavoro già ci preoccupa» hanno detto Mario Colleoni, Giuseppe Errico e Nicholas Pezzè della Filcams-Cgil di Bergamo. «Ciononostante continueremo le trattative affinché si possano tutelare tutti i lavoratori, compresi quelli degli appalti presenti all’interno dei vari Ipermercati e punti vendita. Il Ministero si è impegnato a tenere monitorata l’evoluzione di questa trattativa e a incontrare prima Conad per avere dati certi e definitivi rispetto al piano commerciale e successivamente a riconvocare le organizzazioni sindacali».

«La buona riuscita della mobilitazione farà comprendere a tutti i soggetti coinvolti l’importanza che questa vertenza ricopre non solo per una parte significativa del territorio nazionale ma anche per il settore della grande distribuzione organizzata nel suo complesso» hanno commentato Alberto Citerio e Monica Olivari di Fisascat-Cisl di Bergamo. «Conad dovrà innanzitutto fare chiarezza sulle reali capacità di risollevare le sorti della rete vendita, solo un terzo di questa al momento è salva e manca un progetto per gli ipermercati, per le sedi e la logistica e per i rischi di sovrapposizioni tra la rete acquisita dalla multinazionale francese e quella preesistente di Conad».

“Anche la segreteria di Uiltucs è molto preoccupata per l’esito dell’incontro al Ministero» ha aggiunto Andrea Minali della Uiltucs-Uil di Bergamo. «Per l’ennesima volta la società Conad ha dato risposte non positive ed evasive su come intende agire per questa acquisizione. Non è ancora scongiurato il rischio di frazionamento contro il quale noi stiamo facendo campagna: non si deve arrivare a una trattativa sui singoli punti vendita. Il nostro intento è di tenerla a livello nazionale, non regionale né tantomeno provinciale. Il confronto deve riguardare tutti i lavoratori che in questo momento fanno parte di Auchan».

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