Cali nei consumi:
anche Vinitaly sente la crisi

Vinitaly è sempre affollato (la manifestazione si è chiusa con 12 mila visitatori), ma quest'anno la parola che domina fra gli stand veronesi è «crisi». Anche alla 43ª edizione della fiera del vino (che proseguirà fino a lunedì) si parla del ciclone che si è abbattuto anche sui consumi di vino: i produttori guardano all’anno in corso con qualche preoccupazione.

Timori si percepiscono anche nella «piazza Valcalepio» allestita anche quest’anno dal Consorzio Tutela Valcalepio al Palaexpo Lombardia (18 aziende vinicole bergamasche presenti) e nel vicino piccolo stand dei 5 produttori di Moscato di Scanzo.

«Il mercato è un po’ in contrazione – dice per esempio Franco Plebani dell’azienda Il Calepino – però a fare da contraltare noi viviamo il momento favorevole dello spumante italiano che, rispetto allo Champagne, è favorito, in questa fase di crisi, dal miglior rapporto qualità-prezzo».

«Si registra una flessione, anche se leggera», dice Gilberto Ravasio di Bonaldi-Cascina del Bosco. Aziende come La Rovere e Pedrinis confermano un buon andamento nel 2008 ma resta il punto interrogativo sull’anno in corso: i ristoranti hanno subìto un calo sensibile delle presenze, e fanno eccezione le campagne promozionali a prezzi dimezzati.

Insomma, anche il mercato del vino sta cambiando.

Per tutti i dettagli leggi L'Eco di Bergamo del 3 aprile.

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