Economia
Mercoledì 18 Maggio 2005
Brevi si butta sulle stampanti
La società bergamasca stringe accordi di distribuzione con Epson e Hp Dopo un anno di stasi, ora l’obiettivo è di toccare i 180 milioni di fatturato
La Brevi Spa, uno dei principali operatori italiani nella commercializzazione di prodotti informatici, ha completato la sua gamma d’offerta con nuovi accordi di distribuzione con Epson (per la quale è diventata distributore convenzionato per l’Italia per stampanti e materiali di consumo) e con Hewlett Packard (per notebook, stampanti, fotocamere, scanner e altri prodotti, nelle vesti di business partner ufficiale), oltre alla ripresa del rapporto distributivo che si era temporaneamente interrotto con Acer per i monitor.
Particolarmente importanti però sono gli accordi con i due leader di mercato delle stampanti, comparto dove il gruppo bergamasco finora era presente solo come subfornitore o con marchi di seconda fascia.
I nuovi accordi commerciali dovrebbero far riprendere la crescita dei ricavi, dopo la battuta d’arresto del 2004, quando il fatturato, si è attestato a 170 milioni, dai 179 dell’anno precedente (250 milioni quelli del gruppo), consolidandosi per il terzo anno consecutivo sopra questa soglia. La flessione è legata sia a un calo della domanda, sia agli effetti di cambio che hanno abbassato il valore unitario dei prodotti.
«La crisi c’è anche nel nostro settore, che forse è anche uno dei più colpiti» - osserva il presidente Giambattista Brevi, fondatore dell’azienda nel 1983, ma il bilancio chiude comunque in utile.
La situazione peraltro è diversificata a seconda dei prodotti: aumentano sensibilmente le vendite di notebook, vicine ai 30 milioni di euro, e leggermente quelle di monitor, che invece i 30 milioni li superano. Scendono invece le vendite di componenti (che con 95 milioni rappresentano comunque il cuore del fatturato), di periferiche e soprattutto di Pc.
In termini di pezzi comunque i volumi si mantengono alti, con la vendita nel 2004 di 245 mila schede madri, 158 mila monitor, 30 mila notebook, 280 mila hard disk, 219 mila schede video, 48 mila Cd Rom, 230 mila masterizzatori Dvd, 235 mila testiere, 142 mila memorie, 140 mila processori e 60 mila stampanti. E le quote di mercato per diversi componenti, dalle tastiere ai driver, è salita ulteriormente nel corso del 2004, raggiungendo in diversi casi (main board, Svga) il 25%.
Partendo da queste basi, perno dello sviluppo del 2005, con l’obiettivo di salire a 180 milioni di ricavi a fine anno, è la nuova sede di Grassobbio, uno stabile di 6.000 metri quadrati (5.000 di magazzino) con 14 bocche di carico e scarico, dove è stato trasferito progressivamente dalla scorsa estate, tutto il quartiere generale della società (uffici, magazzino centrale e laboratori) dalla precedente sede di via Zanica, dove il magazzino era articolato su più piani e la situazione logistica e viabilistica non era ottimale.
Nonostante le difficoltà del mercato, la Brevi intende proseguire nel suo modello distributivo che la vede rifornire una ottantina di distributori locali e circa 7.000 rivenditori su tutto il territorio nazionale, attraverso l’e-commerce (che raccoglie una percentuale di ordini intorno al 75%) e i cash and carry di proprietà, scesi a 17 a seguito di razionalizzazioni con un concentramento della presenza a Torino che in prospettiva verrà attuato anche a Milano. Non c’è invece nessun progetto per entrare nel mercato della vendita al dettaglio.
La strategia dell’azienda punta ora soprattutto a consolidare e sviluppare i rapporti con i «vendors» internazionali, raggiungendo nuove intese nei segmenti più strategici o meno presidiati, a consolidare la rete di cash carry con una presenza sempre più radicata sul territorio e un’azione sempre più diretta nei confronti dei rivenditori di zona e a rafforzare i rapporti con una selezionata cerchia di subfornitori locali.
(18/05/2005)
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