Il nuovo sito produttivo Bonduelle Italia dovrebbe sorgere in provincia di Bergamo ad una quindicina di chilometri da San Paolo d’Argon: lo riferiscono i sindacati dopo l’incontro con l’azienda tenutosi alla sede di Confindustria Bergamo. Il sito, come riportato dai sindacalisti presenti (Alberto Citerio della Fisascat-Cisl e Roberto Rossi della Filcams-Cgil) dovrebbe essere operativo a partire da luglio e vedere il ricollocamento del 60% dei dipendenti, il cui contratto non è destinato a variare. Per l’altro 25% il gruppo agro-alimentare propone il trasferimento dei lavoratori nella filiale di Battipaglia, in provincia di Salerno.
A poco più di un mese dall’incendio che il 28 febbraio ha distrutto buona parte dello stabilimento di San Paolo d’Argon, sono queste le novità più significative comunicate nel vertice sindacale al quale, per l’azienda, erano presenti il direttore generale del gruppo Umberto Galassini, il responsabile dello stabilimento di San Paolo d’Argon Jerome Bonduelle e il direttore del personale Pietro Torretta accompagnati dai rappresentanti di Confindustria Bergamo Stefano Malandrini e Roberto Cavanna.
In concomitanza con il vertice sindacale di ieri, in via Camozzi alcuni lavoratori della Bonduelle ieri hanno dato vita ad un presidio, con tanto di striscioni: alla manifestazione hanno aderito anche alcuni esponenti del gruppo (non consiliare) AlternaInsieme di San Paolo d’Argon.
«Immediatamente dopo l’incendio allo stabilimento avevamo dichiarato che ci saremmo mossi in tempi brevi per trovare soluzioni praticabili nell’interesse dell’azienda e dei nostri dipendenti – ha dichiarato Umberto Galassini -. Considerata la complessità della situazione venutasi a creare, ritengo che essere arrivati nel giro di un solo mese a formulare una proposta che ci permette di ricollocare l’85% (60% nel nuovo stabilimento e il 25% a Battipaglia) dei lavoratori sia un risultato più che apprezzabile». Per tutti i dipendenti che non saranno ricollocati secondo le previsioni aziendali, Bonduelle ha fatto sapere che è destinato ad aprirsi un confronto sindacale per la gestione degli esuberi.
In merito alla proposta di attivare un nuovo sito produttivo, Galassini ha spiegato che con ogni probabilità «il nuovo sito produttivo sorgerà in provincia di Bergamo. Avremo occasione di illustrare meglio la cosa nella riunione sindacale fissata per il 16 aprile. L’incontro di oggi, dal nostro punto di vista, è stato positivo poiché l’azienda ha dato indicazioni precise ai sindacati sul futuro dei lavoratori».
Un’altra novità di rilievo riguarda il contratto dei dipendenti ricollocabili: «Il 60% dei dipendenti sarà ricollocato nel nuovo sito produttivo – garantisce Galassini – e il loro contratto rimarrà invariato». In merito al ripristino dello stabilimento di San Paolo d’Argon il direttore generale del gruppo ha detto che «ci vorranno minimo due anni per ricostruire la struttura distrutta dall’incendio. Non è stata ancora effettuata una stima precisa dei danni, in termini economici. Le indagini sono ancora in una fase preliminare». A conclusione dell’incontro non sono parsi molto fiduciosi i sindacalisti presenti. «Ci è stato detto che il nuovo sito produttivo disterà circa 15 chilometri da San Paolo d’Argon e che saranno ricollocati 60 operai e 30 impiegati - hanno detto Citerio e Rossi -: poco più della metà dei dipendenti di San Paolo d’Argon. L’azienda si è dimostrata disponibile a ricollocare altre 30 unità (volontarie) a Battipaglia. La situazione non è positiva perché avanza il problema esuberi: tra un minimo di 20 e un massimo di 50». Anche la tempistica per i sindacalisti rischia di diventare un problema: «Prima di luglio nessun dipendente lavorerà».
(01/04/2008)
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