Bollette ogni quattro settimane
Ecco come chiedere il rimborso

Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza ha effettuato dei controlli su mandato dell’Antitrust alle varie compagnie telefoniche e presso la sede di Assotelecomunicazioni per capire se possa esistere un accordo dietro all’aumento delle tariffe dell’8,6% da parte di queste ultime con il ritorno alla fatturazione a 30 giorni.

Entro il prossimo 4 aprile le bollette di telefonia e pay tv dovranno tornare mensili, come ha stabilito il decreto fisco collegato alla manovra poi convertito con la legge 172/2017. Lo stop alla fatturazione delle bollette ogni 28 giorni riguarda la telefonia, le pay tv, e Internet ma non vale per luce e gas.

Previsti anche rimborsi per gli utenti di telefonia fissa per i quali però bisognerà aspettare, però, poiché il Tar del Lazio ha congelato fino al 31 ottobre l’obbligo di rimborso automatico che sarebbe dovuto scattare ad aprile. E venerdì 16 febbraio l’Agcom ha diffidato Tim, Wind Tre, Vodafone, Fastweb e Sky per «non aver rispettato le prescrizioni in materia di chiarezza, trasparenza e completezza delle informative», in particolare per quanto riguarda, «la precisa indicazione del prezzo di rinnovo delle offerte a fronte di modifiche contrattuali nella fase di ritorno alla cadenza mensile della fatturazione».

L’Autorità ha anche deciso di avviare nuovi procedimenti sanzionatori nei confronti degli operatori recidivi che non si sono adeguati alla delibera che stabilisce la fatturazione mensile. Al riguardo, prosegue l’Autorità, «l’Agcom ha inoltre sottolineato l’esigenza di chiarire che eventuali modifiche dei suddetti costi sono conseguenza esclusivamente di scelte degli operatori e non del ripristino della fatturazione su base mensile».

L’Autorità ha messo in luce, a questo proposito, che deve essere garantito il diritto di recedere o di passare ad altro operatore, senza penali né costi di disattivazione, anche in caso di recesso da contratti con offerte promozionali; l’eventuale esercizio del diritto di recesso dal contratto comporta il venir meno di obblighi di pagamento di canoni previsti per modem o decoder forniti dall’operatore, nonché di ulteriori oneri relativi a costi di attivazione; ai fini dell’esercizio del diritto di recesso devono poter essere impiegate tutte le medesime forme utilizzabili al momento dell’attivazione o dell’adesione al contratto.

Per chiedere il rimborso alla propria compagnia è possibile rivolgersi ai Co.re.com, ossia i comitati regionali per le comunicazioni oppure inviare direttamente un reclamo alla propria compagnia telefonica con richiesta di rimborso di quanto versato in eccedenza.

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