Triplo «si» alla fusione e, quindi, alla nascita di Bpu. Dopo il via libera arrivato dalla Popolare di Luino e Varese, è arrivato l’ok anche dall’assemblea della Banca Popolare di Bergamo e dalla Commercio e Industria. Intanto l’amministratore delegato Auletta prevede un rafforzamento del titolo dopo questo passaggio cruciale. Rating ridotto dopo l’approvazione per Pop Bergamo
Gli oltre duemila soci della Popolare Bergamo che si erano riuniti nel Palazzetto dello Sport (nella foto di Yuri Colleoni) hanno confermato le attese della vigilia: il 96,1 per cento dei votanti ha detto «si». Erano 1704 i presenti, 331 i presenti per delega, 175 i presenti in rappresentanza; in totale 2.210. Il risulato finale parla di 5 astenuti, 81 contrari; favorevoli tutti gli altri. Come da tradizione la votazione è avvenuta per alzata di mano. La discussione, iniziata questa mattina, è stata vivace e lunga: 22 interventi, pro e contro il progetto di fusione. In favore della fusione è sceso in campo anche Alberto Bombassei, presidente e amministratore della Brembo, numero uno di Federmeccanica: la scelta - ha detto - porterà la Popolare Bergamo nella giusta direzione, coniugando le radici della territorialità locale con lo sviluppo dei diversi rami di attività, irrobustendo l’istituto.
Ora per arrivare alla fusione vera e propria dovrà essere sottoscritto un atto di fusione, previsto entro giugno: Bpu dovrebbe nascere fra il 30 giugno e il 1° luglio 2003. Intanto, dopo l’approvazione della fusione da parte delle assemblee di Popolare Bergamo e Commercio e Industria, Standard Poor’s ha rivisto i rating sui due istituti. Quello della Bergamo sul debito a lungo e a breve sono stati abbassati rispettivamente da A ad A- e da A-1 ad A-2 con un outlook stabile.
(12/05/2003) Su L’Eco di Bergamo dell’13 maggio 2003
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