Bergamo, cresce la produzione industriale
Ottimismo sul fronte dell’occupazione

La produzione industriale di Bergamo cresce nel primo trimestre dell’anno sia su base trimestrale (+0,5%) che nel confronto tendenziale (+1,7%). La conferma arriva dalla congiuntura economica del primo trimestre 2016.

Il risultato del campione provinciale va letto sullo sfondo di una tendenza debolmente espansiva che prosegue, anche se in decelerazione, a livello dell’intera Lombardia (+0,1% nel trimestre, +1,3% sull’anno). La fase di ripresa del ciclo in provincia di Bergamo è confermata dall’indice di diffusione che vede prevalere le imprese in espansione, con un aumento relativo delle indicazioni positive e negative agli estremi della scala. Le imprese di maggiori dimensioni registrano risultati nettamente migliori rispetto alle piccole e medie aziende. Il fatturato cresce, in uno scenario deflazionistico, a buoni ritmi (+0,9% nel trimestre, +3,5% anno su anno), con variazioni più brillanti per le vendite sul mercato nazionale rispetto a quelle estere. Gli ordinativi sono ancora in crescita.

Note positive vengono dal versante occupazionale. La variazione a saldo nel primo trimestre dell’anno è positiva e il tasso d’ingresso degli addetti dell’industria - dopo il rialzo nel precedente trimestre probabilmente influenzato dalla prevista riduzione degli esoneri contributivi sulle assunzioni dal 1° gennaio - si mantiene sugli stessi livelli dell’anno precedente. Le previsioni delle imprese per il prossimo trimestre restano prevalentemente improntate all’ottimismo.

Nell’artigianato di produzione l’indicatore del ciclo è tipicamente più variabile. Dopo il balzo della scorsa indagine, la variazione congiunturale si riporta in territorio negativo (-1,3%) ma rimane al di sopra (+1,2%) dei livelli di un anno fa. Anche nell’artigianato manifatturiero l’occupazione è in netto aumento a inizio anno. Nel commercio si fa più incerta, a Bergamo come in Lombardia, la risalita dei consumi finali: prosegue la crescita tendenziale ma con una dinamica congiunturale in decelerazione e, a livello regionale, di poco negativa. Si notano ampie differenze a seconda delle merceologie e, probabilmente, dei canali di vendita.

A Bergamo, nel commercio al dettaglio continua il recupero su base annua: il volume d’affari dell’intero commercio cresce del +1,8%, ma con andamenti merceologici molto diversi: negativi nel settore alimentare (-3,7%), positivi nel non alimentare (+2,5%). Nel commercio non specializzato il giro d’affari risulta in crescita (+2%). Si deve tuttavia segnalare che, secondo i dati IRI – Information Resources, volumi e valori delle vendite di prodotti del largo consumo confezionato in ipermercati e supermercati sono in netto calo tendenziale a Bergamo nel primo trimestre dell’anno.

Tornando all’indagine campionaria regionale, le imprese commerciali di Bergamo che segnalano un aumento tendenziale delle vendite prevalgono su quelle in difficoltà con un saldo positivo leggermente inferiore rispetto al trimestre precedente.

Nell’insieme del commercio l’occupazione al netto della stagionalità registra una caduta nel primo trimestre del 2016. Poco brillante il quadro congiunturale nei servizi. Il giro d’affari cala del -0,5% su base annua, sia a Bergamo che nell’insieme della regione. Le vendite crescono, a Bergamo come in Lombardia, nel commercio all’ingrosso e nei servizi alle persone.

Per alberghi e ristoranti si registra una leggera flessione a Bergamo e una decelerazione in Lombardia. Negativo il giro d’affari nei servizi alle imprese.

L’occupazione è stazionaria e Bergamo si mantiene su un trend distante da quello, più stabilmente positivo, della Lombardia.

Infine, nelle costruzioni si conferma una crescita del volume d’affari (intorno ai 3 punti percentuali nella media regionale) e prosegue un lento miglioramento delle proiezioni a breve termine che, per la prima volta da quattro anni, vedono prevalere aspettative positive sull’evoluzione di fatturato e occupazione.

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