Economia / Bergamo Città
Giovedì 04 Giugno 2015
Balzer-sindacati: scontro frontale
Il 23 giugno al Tribunale del Lavoro
La Fisascat Cisl di Bergamo porta Balzer alla sbarra, accusando Codesa di comportamento sindacale e chiedendo ufficialmente il reintegro dei tre lavoratori licenziati meno di due mesi fa.
Il 23 giugno Monica Bertoncini, della sezione lavoro del tribunale di Bergamo, dovrà dirimere la questione sull’articolo 28 dello statuto dei lavoratori: la Fisascat, infatti, imputa alla gestione di Barghi, che all’inizio del 2015 riaprì lo storico caffè del Sentierone, a Bergamo Bassa, un comportamento non rispettoso di quanto stabilito negli accordi sindacali sottoscritti non più di sei mesi fa, «nei quali - ricorda Alberto Citerio, segretario generale della categoria Cisl del commercio -, oltre a tutelare il personale, siamo stati attenti anche ai costi di gestione della nuova proprietà». Infatti, nel contratto firmato tra le parti, Codesa ha ottenuto una riduzione del 10% del costo del personale, «ma con la contropartita che l’azienda aveva l’obbligo di mantenere il personale in forza».
Nel testo dell’accordo, infatti, si fa esplicitamente riferimento alla data del 30 novembre 2015 come primo incontro tra le parti per la valutazione dell’andamento dell’intesa. Questo atteggiamento, si legge nella nota dell’avvocato Luca Pizzigoni, che assiste la Fisascat «inadempiente, e addirittura contrario ai principi di correttezza e buona fede, ha posto nel nulla l’operato del sindacato, esposto a notevole pregiudizio e perdita di immagine nei confronti dei propri tutelati».
«Questo – insiste Citerio – nonostante su questa vicenda il nostro primario obiettivo sia sempre stato quello della tutela integrale dei dipendenti. Ci siamo spesi tantissimo, tra scioperi, presidi, incontri istituzionali, per un accordo che salvaguardasse l’occupazione e fosse attento all’equilibrio dei conti aziendali. Era un accordo che si reggeva su un equilibrio delicato, che Codesa ha rotto. Abbiamo proposto soluzioni conservative, senza ottenere alcun risultato concreto. La denuncia è il passo conseguente: non solo per il rispetto del ruolo sindacale svolto dalla Fisascat, ma, soprattutto, per la tutela dei lavoratori, e per sottolineare, soprattutto in questo periodo di crisi, come gli accordi sindacali non siano carta straccia utile solo per lucidare l’immagine di aziende spregiudicate».
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