Economia
Martedì 15 Luglio 2003
Azzurra Air si prepara ad abbandonare Bergamo
Da novembre i 56 impiegati della sede saranno trasferiti a Gallarate: «Decisione sofferta ma inevitabile»
Azzurra Air lascia Bergamo. La compagnia aerea ha deciso di chiudere dal 16 novembre prossimo gli uffici in città e di trasferire da quella data tutti i 56 dipendenti nella sede di Gallarate, a pochi chilometri dall’aeroporto di Malpensa.
La decisione, presa ufficialmente nel consiglio di amministrazione del 30 giugno scorso, è stata comunicata ai dipendenti l’8 luglio. «La nostra è stata una decisione sofferta ma inevitabile – spiega Gino Scarpato, membro del consiglio di amministrazione di Azzurra Air –. La crisi del settore e la concorrenza di altri vettori sullo scalo di Orio al Serio ci costringono a concentrare la nostra attività a Gallarate e su Malpensa, dove è presente quasi tutta la nostra flotta. Da tempo, del resto, stavamo valutando questa possibilità: la nostra presenza a Bergamo era già appesa a un filo e abbiamo rimandato fino a quando potevamo».
A Orio resta confermato per il momento il volo di Azzurra Air per Roma: «Sarà operativo di sicuro per tutta l’estate – spiega Scarpato –. Poi tutto dipenderà dai passeggeri: sarebbe infatti inutile mantenere un volo sul quale viaggiano soltanto il pilota e gli assistenti di volo».
Ieri mattina, la chiusura della sede di Bergamo, che si trova in via Pietro Paleocapa, e il trasferimento a Gallarate dei dipendenti sono stati al centro dell’incontro tra i rappresentati sindacali e i vertici di Azzurra Air: «All’azienda abbiamo sottolineato tutti i problemi collegati al trasferimento del personale – spiega Aldo Pignataro, della Fit-Cisl –. Per i dipendenti bergamaschi si tratta di percorrere ogni giorno circa 200 chilometri per andare e tornare da Gallarate. Per questo motivo molti di loro considerano la lettera di trasferimento come un vero e proprio licenziamento. Ad Azzurra Air abbiamo chiesto almeno un indennizzo per chi rinuncia al trasferimento e si dimette e un incentivo economico per chi decide di sobbarcarsi questo disagio. Avremmo, comunque, preferito che l’azienda, prima di inviare le lettere di trasferimento ai dipendenti, avesse aperto con noi un confronto per valutare soluzioni alternative. Il 4 agosto ci sarà un nuovo incontro in cui misureremo la volontà della società di venire incontro ai lavoratori. Se così non sarà siamo pronti ad organizzare manifestazioni di protesta. Nei prossimi giorni informeremo della questione anche la Provincia e il Comune di Bergamo dai quali ci attendiamo un aiuto».
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