Un gruppo di espositori bergamaschi è presente con una quindicina di marchi in questi giorni a Pitti, la più importante fiera di moda maschile che sabato chiuderà i battenti a Firenze, è la buona tenuta dell’export. Le vendite all’estero rappresentano una quota significativa per la Camiceria Maffesi: Realizziamo all’estero ormai il 90% del nostro fatturato (circa 1,5 milioni di euro) dagli Stati Uniti alla Russia, al Giappone - dichiara Paolo Maffeis, contitolare dell’azienda -. Questa forte crescita è dovuta soprattutto all’aver puntato sul bello e ben fatto italiano. Le vendite all’estero rappresentano il 75% del fatturato, che è di 12 milioni di euro, anche per Maglificio Dalmine. L’azienda è presente negli spazi di Fortezza da Basso con due linee di maglieria.
A Pitti molti stand ma poche eccellenze made in Italy - incalza Dario Salvi della Salfra, leader nella produzioni di capi in pelle, 3 milioni di euro di fatturato, 40% il peso dell’export - Per noi la qualità italiana rimane invece la leva fondamentale per mantenere buone performance sui mercati tradizionali e aprirci nuovi sbocchi.
Mercato interno in stasi e mercato estero in crescita: l’intonazione è la stessa da La Martina e Indas sportswear, e da M.T.C. Riverside, TT - Trasformazioni Tessili e Sonrisa, specialisti di camiceria. Da Acerbis Republik parlano di incoraggiante interesse da parte dei nuovi mercati dell’Est, a cominciare dalla Russia. Anche i produttori bergamaschi di accessori, ospiti negli spazi di Pitti, rispondono alla minor disponibilità dei consumatori e all’avanzata del Far East con novità in grado di dare un bello scossone alla voglia di shopping. Fra le presenze di casa nostra la Perofil di Bergamo, il Calzificio Bresciani di Spirano, Guido Angeloni di Curno, la Manifattura Mario Colombo.
(23/06/2005)
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