Per i «grandi» autotrasportatori è entrato in vigore una sorta di contingentamento. Con la Finanziaria infatti è stata dettata una nuova disciplina per l’accesso al mercato dell’autotrasporto di cose in conto terzi da parte di imprese che dimostrino il possesso dei requisiti per l’accesso alla professione e intendano esercitare con veicoli di massa complessiva superiore a 1,5 tonnellate. Per quanto riguarda Bergamo attualmente le imprese di autotrasporto sono circa 2.500, un terzo delle quali con veicoli sotto la soglia di 1,5 tonnellate.
A questo punto per avviare l’attività di un’impresa con veicoli di massa complessiva superiore a 1,5 tonnellate sarà necessario acquisire per cessione di azienda, con atto debitamente registrato, un’altra impresa che cessi l’attività; acquisire l’intero parco veicoli, purché composto di autoveicoli di categoria non inferiore ad Euro 3, da altra impresa che cessi l’attività, e aver acquisito in disponibilità e immatricolato autoveicoli o complessi veicolari per il trasporto di cose, di categoria non inferiore a Euro 3 e per una massa complessiva totale non inferiore a 80 tonnellate.
«Le nuove disposizioni contribuiranno quantomeno a frenare, soprattutto nell’autotrasporto fino a 35 quintali di portata utile, l’invasione di operatori improvvisati e senza affidabilità, in particolare extracomunitari, facile preda di speculatori che li ingaggiano con compensi da fame, costringendoli a turni di guida massacranti a bordo di veicoli che sono spesso pericolosi rottami semoventi», commenta Dario Mongodi, rappresentante provinciale di Confartigianato Trasporti-Associazione Artigiani di Bergamo. «Di sicuro è molto penalizzante il limite di categoria Euro 3 per la cessione del parco veicolare, ma è uno scotto che pagheremo volentieri nel caso in cui contribuisca a svecchiare il parco circolante con effetti benefici anche sulla concorrenza al ribasso. Restano tuttavia irrisolti i più gravi problemi dell’autotrasporto italiano, come il costo del gasolio, il tavolo tecnico, gli incentivi e la tariffa antidumping. A causa di questi problemi migliaia di autotrasportatori si erano fermati, a dicembre. Avevano quindi ripreso il lavoro fidandosi del Governo. Ora vedremo cosa accadrà, ma al prossimo interlocutore non basteranno le promesse per farci desistere».
Nel dettaglio, sul piano tecnico, la nuova normativa, in vigore dal primo gennaio, prevede che la disponibilità dei veicoli secondo le modalità previste dalle nuove norme può essere in capo anche ad un raggruppamento di imprese. Inoltre se l’azienda cedente poteva esercitare solamente con autoveicoli isolati di portata non superiore a 7 tonnellate e di massa complessiva non superiore a 11,5 tonnellate e/o con autoveicoli per trasporto specifico di calcestruzzo, rifiuti con compattatore o liquami, il cessionario potrà esercitare esclusivamente con le stesse tipologie di autoveicoli; in caso di cessione del solo parco veicolare i mezzi non dovranno essere inferiori a Euro 3.
A tutte le imprese già esistenti e autorizzate fino al 31 dicembre 2007, oppure alle imprese che hanno acquisito un parco veicolare entro quella data, si applicano le «vecchie» disposizioni.
(07/02/2008)
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