Ambrosini, una mostra di luce e designper i 50 anni di storia di una grande azienda

Una mostra di luce e design per festeggiare un traguardo importante. L’azienda bergamasca Ambrosini, che si occupa della lavorazione di laminati metallici destinati ad applicazioni di ogni tipo, anche le più articolate e creative, compie cinquant’anni di storia e organizza al Centro Congressi Papa Giovanni XXIII, dal 22 luglio al 15 settembre (inaugurazione su invito il 21 luglio dalle ore 18,30), una mostra dal titolo «Unmilioneduecentocinquantamilachili di metallo attraversati dalla luce». Un modo per festeggiare mezzo secolo di storia, invenzioni e progetti, con uno sguardo al futuro. L’esposizione vedrà infatti in scena una serie di allestimenti realizzati con gli scarti della produzione di metallo che saranno combinati a installazioni di luce, un progetto realizzato dalla società Ambrosini e curato dallo studio Rapanà Architetture.

LA MOSTRA
L’installazione architettonica
Una decina di installazioni e proiezioni video di luce e arte. Arte realizzata attraverso una particolare materia metallica attraversata dalla luce, con l’obiettivo di rappresentare la realtà dell’officina proprio con scARTi di lavorazione. E’ questa la filosofia della mostra che l’azienda Ambrosini ha organizzato dal 21 luglio (giorno dell’inaugurazione, su invito) al 15 settembre per celebrare i suoi 50 anni di storia facendolo in un modo creativo e seguendo un paradosso che si muove tra oggettività e soggettività: parlare ossia di un’azienda che lavora 1 milione 250 chilogrammi di metallo all’anno attraverso la luce e il suono. L’esposizione - dal titolo appunto «Unmilioneduecentocinquantamilachili di metallo attraversati dalla luce» - ha i patrocini della Confindustria e della Provincia di Bergamo e si propone di rappresentare la capacità di un elemento immateriale come la luce di essere strumento per la formazione e realizzazione di oggetti materiali, i quali poi diventano essi stessi strumenti per la produzione di elementi immateriali come il suono e la musica.

La mostra vuole quindi essere un momento conoscitivo e rappresentativo di una realtà produttiva capace di lavorare il metallo attraverso complessi sistemi tecnologici per mantenendo la propria vocazione artigianale. Per fare questo, obiettivo dell’evento sarà quello di tradurre in immagini e installazioni, decisamente astratte, questo rapporto intimo tra la componente immateriale, ma assolutamente moderna della luce artificiale, la manualità e l’ingegno legati ad antichi processi produttivi. Tutto questo partendo dalla filosofia dell’azienda: lavorare i materiali metallici, ma anche progettarne la produzione, con un approccio prettamente artigianale e una metodologia fortemente tecnologica.

L’allestimento, progettato da Rapanà Architetture, utilizzerà quindi scarti di lavorazione, residui di lamiere tagliate con il laser o punzonate in modo da concretizzare il senso positivo e negativo, che nella realtà dell’officina è indifferente: a volta scarto, a volta prodotto finito. Il raggio del laser, infatti, attraversando la lamiera di metallo genera due parti: una “nobile” e una di scarto. «Utilizzeremo prevalentemente le parti di scarto ¬– spiegano Ivan e Massimo Rapanà –, al fine di realizzare un processo di luce e materia. La mostra sarà realizzata con pannelli e installazioni che diano leggerezza ai materiali, immaginando di togliere ad essi la gravità e collocandoli in una realtà di vuoto, solo pervasi dalla luce che li lavora». Luce lavorata da Clay Paky, azienda bergamasca che si occupa della produzione di progetti luminosi, e che per l’occasione ha ideato raggi e particelle di luce che si mescolano alla materia, come la stessero modellando.

La sezione fotografica
Le installazioni architettoniche saranno abbinate a un allestimento fotografico a cura di Tiziano Previtali, fotografo bergamasco che, con una serie di immagini a colori e in bianco e nero, rappresentano i concetti di macchina, scarto, luce e riflesso, in una sorta di viaggio all’interno dell’officina, interpretando la lavorazione operata da cinquant’anni da Ambrosini.
La sezione artistica
In occasione dei cinquant’anni di Ambrosini, l’artista bergamasca Mariella Bettineschi realizzerà la scultura Voyager in 500 esemplari realizzata ovviamente dalla stessa Ambrosini. Per la mostra del Centro Congressi, 50 di queste opere daranno vita a un’installazione nell’installazione e saranno esposti insieme alla sezione fotografica e a quella architettonica.

La scultura “Voyager” è parte integrante della mostra Voyager che, nel 2006, ha attraversato gli Stati Uniti facendo tappa a New York, Philadelphia, Detroit, Los Angeles, Chicago per tornare in Italia, nel 2007, alla Galleria d’arte moderna e contemporanea di Bergamo e alla Sanpellegrino Space di Milano. Si tratta di una navicella lasciata nello spazio per raccontare di viaggi e viaggiatori: porta su di sé cinque disegni che alludono ad attitudini necessarie alla conoscenza: ascoltare, leggere dentro le cose, orientarsi e costruire strumenti per la navigazione.
Il concerto
Durante la serata inaugurale del 21 luglio, dalle 19,30 è in programma al Centro Congressi il concerto della Jazz Workshop Orchestra, associazione culturale con l’intento di divulgare la musica jazz attraverso concerti dal vivo, jazz workshop e laboratori. L’orchestra, fondata dal sassofonista e clarinettista Marco Gotti che ne cura gli arrangiamenti e la direzione, offre opere originali e progetti con formazioni che vanno dalle tipiche big band di stampo afro-americano di 17 elementi a organici più ridotti. Durante il concerto per i 50 anni di Ambrosini, l’orchestra rivisiterà in musica le tappe della ditta bergamasca, la sua storia e crescita con arrangiamenti propri e di autori come il sassofonista John Coltrane, il pianista e compositore Count Basie e il pianista Gil Evans.

INFORMAZIONI
«Unmilioneduecentocinquantamila chili di metallo attraversati dalla luce»
Luogo: Centro Congressi Papa Giovanni XXIII, viale Papa Giovanni – ingresso della mostra da via Palocapa
Durata: dal 22 luglio al 15 settembre
Orari: giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 15 alle 22,30
Ingresso gratuito, inaugurazione, su invito, dalle ore 18,30 del 21 luglio. In programma alle 19,30 la Jazz Workshop Orchestra in concerto
Allestimento a cura di RA Rapanà Architetture, www.rapana.it
Fotografia: Tiziano Previtali
Sezione artistica: Mariella Bettineschi
Patrocini: Confindustria Bergamo, Provincia di Bergamo
Credits: Trumpf, Clay Paky, Arco Srl, Le Soprano Italia, Spazio Colore, JW Association orchestra, Legnami Paganoni, QS Grafica, Ibis Srl.
Internet: www.ambrosini.it www.1250.it
(10/07/2007)

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