«Amazon cerca anche laureati»
Le prospettive per il centro di Casirate
Un fenomeno ancora abbastanza contenuto l’e-commerce in Italia ma in rapido sviluppo, soprattutto se si guarda al trend degli ultimi mesi. Un fenomeno - spiega il prorettore dell’Università di Bergamo Matteo Kalchschmidt - soprattutto «non contrastabile».
Professore, non siamo ancora ai livelli di sviluppo della Cina, dove il 74% degli acquisti è ormai on line, tuttavia... «L’ e-commerce è una realtà più o meno sviluppata da circa vent’anni, in Italia ancora relativamente contenuta in termini di volumi rispetto al commercio tradizionale. Però la quota, in meno di un biennio, è già raddoppiata, e sta salendo dal 5 al 10% del venduto totale, anche se in quel 10% una buona metà è costituita non da beni fisici ma da servizi, come i viaggi e le assicurazioni. Ma quello che impressiona sono i tassi di sviluppo, del 20-25% annuo, ed è grazie a questo impulso che le previsioni parlano di un 10% di mercato per il 2018. Quindi, in sintesi, fenomeno contenuto ma crescita importante. Del resto, stando agli ultimi dati, il commercio al dettaglio tradizionale è leggermente calato, mentre le vendite on line sono cresciute, quindi c’è una maggiore propensione degli utenti italiani a spostarsi su quel tipo di strumento di acquisto».
In tale contesto, come valuta l’insediamento del colosso dell’e-commerce Amazon a Casirate d’Adda? «Quello di Casirate sembra essere un nuovo e ulteriore investimento in Italia di Amazon dopo gli altri due centri distributivi previsti a Vercelli e Rieti che vanno ad affiancare la principale struttura, attiva già dal 2013, di Castel San Giovanni nel Piacentino. Del resto Amazon prevedeva di aumentare il personale in Italia fino a 1.800 unità nei centri logistici. E nel centro di Milano lavorano già circa mille persone nel marketing, nello sviluppo dei software e nella gestione dei cataloghi».
Di quali figure professionali ha bisogno Amazon? «C’è una domanda di competenze molto variegata. Accanto a figure legate a funzioni tecnico- operative, dal picking (la gestione del materiale immagazzinato, ndr) alla movimentazione, ci sono una serie di professionalità che sono legate allo sviluppo software - dato che buona parte di quella che è l’interfaccia utenti è gestita in Italia - ma anche allo sviluppo dei brand, alla capacità di seguire il mercato elettronico e di analizzare la domanda. Quindi laureati in economia, in ingegneria gestionale, mentre la competenza linguistica è più legata al marketing o alla gestione dei cataloghi di prodotti di fornitori stranieri».
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