Altro che salame «pseudo bergamasco»
Da Zogno arriva l’affettato antitruffa con Qr

Per il salame ecco una filiera trasparente dal produttore al consumatore, passando per il ristoratore. L’idea di realizzarla è venuta a due giovani di Zogno.

Il tutto alla faccia del fatto che - come aveva stigmatizzato a ottobre coldiretti Bergamo - il disciplinare su cui si baserà la produzione del Salame Bergamasco Igp non contiene nessun articolo che leghi l’origine dei suini da impiegare con il territorio bergamasco.

L’idea della filiera trasparente - racconta Coldiretti - è di Silvano Sonzogni, 22 anni, titolare dell’azienda agricola Gioan di Pice, e Claudio Rubis, 32 anni, titolare del ristorante La Staletta.

Silvano produce un salame contraddistinto da un codice QR che rimanda a una pagina web dedicata a quello specifico lotto di produzione, con tutte le informazioni relative all’animale da cui provengono le carni, l’alimentazione che ha seguito, gli ingredienti e il metodo di lavorazione utilizzato per realizzare l’insaccato.

Il tutto utilizzando un semplice smartphone. In un mondo sempre più globalizzato, dove chi vuole fare il furbo spesso cerca di nascondere informazioni poco gradite attraverso la confusione, Silvano ha invece deciso di puntare tutto sulla trasparenza, coniugando tradizione e innovazione. Infatti i suoi salumi sono realizzati secondo la ricetta tradizionale del territorio e le carni dei suini prodotti in azienda, sono completamente «trasparenti».

L’allevamento Gioan di Pice è molto piccolo, è stato appena avviato partendo dal nulla, ma si basa su idee ben precise. Infatti dei suoi salumi Silvano non vuole che si apprezzino soltanto le carni dei suini alimentati rigorosamente con mangimi ogm free, ma anche quando e dove sono stati macellati e addirittura chi se n’è preso cura.

«Per me – spiega Silvano - è importante che chi assaggia il mio salame sappia fin nei minimi dettagli come è stato prodotto. Oggi informazioni come l’origine delle materie prime, gli ingredienti e i processi produttivi sono fondamentale per garantire al consumatore che sta assaggiando un prodotto di qualità».

Anche Claudio condivide l’importanza di mantenere l’identità del prodotto che serve ai suoi clienti e così ha deciso di mettere il codice QR dei salami che acquista da Silvano direttamente sul menù in modo che tutti possano conoscere i processi produttivi dell’insaccato che hanno nel piatto.

«È fondamentale anche nel mondo della ristorazione – sottolinea Claudio - puntare sulla qualità dei prodotti utilizzati. Abbiamo messo sul nostro menù il QR code del salame di Silvano perché vogliamo dare la possibilità a chi viene da noi di scegliere, senza inganno, un prodotto del nostro territorio, realizzato secondo la ricetta della nostra tradizione».

L’esperienza del «salame antitruffa» è stata una delle 21 finaliste al premio Oscar Green promosso a livello nazionale dai giovani di Coldiretti, che nei giorni scorsi ha premiato le idee «green» più innovative.

«È significativo – evidenzia il delegato di Giovani Impresa Coldiretti Bergamo Daniele Filisetti - che proprio due giovani abbiano avuto questa intuizione, sposando i saperi antichi con la moderna tecnologia e facendo rete tra loro. È un esempio di come anche l’economia delle idee possa dare il proprio contributo a un territorio fragile come quello della montagna bergamasca, dove il lavoro è purtroppo una grossa incognita per molte famiglie».

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