Alimonti, per i 40 lavoratori lo spettro della mobilità

Vertice sindacale ieri per la Alimonti Spa di Covo. La società specializzata nella lavorazione di marmo e graniti ad inizio marzo (dopo le difficoltà denunciate a febbraio con un accordo sindacale per la messa in cassa integrazione sraordinaria di tutti i lavoratori per un anno) ha visto accolta dal Tribunale di Bergamo la richiesta di concordato preventivo sulla base di una situazone patrimoniale pari a circa 23 milioni di attività e a circa 26,4 milioni di passività.

In particolare ieri, i rappresentanti sindacali e i responsabili della procedura hanno discusso della situazione occupazionale, con l’azienda che parrebbe intenzionata a chiedere l’apertura della mobilità per i 40 lavoratori ancora in forza. Dei 60 lavoratori alle dipendenze a metà febbraio (quando si arrivò all’accordo per la Cig straordinaria) una ventina nel frattempo (considerato che dall’inizio di marzo l’attività si è fermata definitivamente) ha lasciato l’azienda trovando una nuova occupazione: «Ci stiamo impegnando per gestire la situazione in un’ottica di minor impatto negativo sui lavoratori - sottolinea Umberto Giudici, delegato della Filca-Cisl di Bergamo -. L’azienda al momento ha dato la sua disponibilità ad una verifica congiunta della strada da intraprendere: noi puntiamo a veder confermata la scelta dell’utilizzo della cassa integrazione per un anno come ammortizzatore sociale, con la strada della mobilità volontaria per quei lavoratori che volessero andarsene». Cassa sulla quale però, al momento, il ministero non si è ancora ufficialmente espresso.

Quest’oggi nuova assemblea di fabbrica per valutare, insieme ai lavoratori, la situazione. Un nuovo appuntamento tra i delegati sindacali e gli organismi della procedura avverrà nelle prossime settimane. Come appuntamento ufficiale resta intanto il prossimo 10 giugno (alle 10.30) con l’esame dello stato passivo della Alimonti alla presenza del giudice delegato dottor Luigi Bitto e del commissario giudiziale dottor Antonio Aldeghi.

(05/04/2004)

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