Economia / Valle Cavallina
Giovedì 11 Settembre 2014
Agricoltura, un’estate da dimenticare
Maltempo, danni per quasi 13 milioni
Coldiretti: «L’ondata di maltempo che ha interessato la Bergamasca sta presentando un conto molto salato. È una situazione che purtroppo si farà sentire pesantemente sull’andamento economico generale e sulle possibilità di ripresa».
Non c’è pace per l’agricoltura bergamasca continuamente assediata dagli eventi meteorologici estremi che stanno caratterizzando questa pazza estate. Mercoledì sera l’ennesima «bomba d’acqua» caduta nella zona di Chiuduno, Carobbio degli Angeli, Gorlago, Trescore e Grumello del Monte ha allagato serre e capannoni, distruggendo alcune attrezzature e gran parte dei fiori e della verdura coltivata.
Purtroppo gli ortaggi sono quasi tutti da buttare perché l’acqua con il fango che li ha sommersi ha compromesso gli standard qualitativi richiesti per la commercializzazione. Un’azienda ha perso oltre il 50% della produzione in campo. Anche un agriturismo è stato allagato.
Secondo il costante monitoraggio effettuato da Coldiretti Bergamo l’ondata di maltempo che ha interessato la provincia sta presentando un conto molto salato all’agricoltura. La tracimazione di alcuni torrenti, i temporali con piogge battenti e prolungate, trombe d’aria e la grandine hanno fatto salire vertiginosamente l’entità delle perdite subite dalla campagna. È una situazione che purtroppo si farà sentire pesantemente sull’andamento economico generale e sulle possibilità di ripresa con un conto “estivo” particolarmente pesante per le imprese che operano nel comparto agricolo bergamasco dove si stimano perdite complessive che ormai si avvicinano ai 13 milioni di euro.
L’esondazione del Cherio e del Malmera ha distrutto oltre 80 mila vasi di fiori, ciclamini, crisantemi e viole, compromettendo la stagione per due aziende florovivaistiche; un allevamento ha perso novemila pulcini annegati per l’acqua che improvvisamente ha invaso il capannone dove erano allevati. La grandine ha colpito a fasce il territorio e nelle aree interessate ha distrutto serre, ortaggi, mais e vigneti. Un violento nubifragio ha distrutto serre e scoperchiato stalle. La frutta e la verdura sono state rovinate dalle piogge eccessive. Molte aziende hanno perso il raccolto di un intero anno di lavoro mentre i costi sono aumentati per difendere le produzioni dai parassiti favoriti dal clima anomalo. La produzione dei meloni è stata praticamente dimezzata.
La resa delle uve bianche è risultata inferiore rispetto allo scorso anno e anche il grado alcolico è scarso a causa delle piogge persistenti e del poco sole. La settimana prossima qualche cantina partirà con la vendemmia delle uve rosse di cui ora è difficile quantificare la resa, ma si stima un meno 50 % sicuro nelle aree più colpite dal maltempo. Purtroppo le grandinate e le condizioni meteo avverse delle scorse settimane influiranno sicuramente anche sul grado alcolico dei vini rossi.
Coldiretti Bergamo sottolinea che i problemi si sono manifestati con l’avvio della stagione estiva, quando i continui temporali hanno impedito in montagna di fare il fieno e le temperature rigide hanno “bloccato” la crescita dell’erba, costringendo gli allevatori a ricorrere all’acquisto di foraggio per l’alimentazione invernale con un aggravio dei costi. Anche le api sono state costrette a restare a terra per il maltempo e a rimetterci è stata la produzione di miele che si stima in alcuni casi subirà una diminuzione fino al 70 per cento. Ai danni diretti sulle coltivazioni e sulle strutture si sommano quelli indiretti provocati dal calo di consumi dei prodotti stagionali come la frutta e verdura, la difficoltà nelle vendite dirette e le ridotte presenze in agriturismo a causa delle cattive condizioni del tempo che hanno limitato la presenza dei turisti sul nostro territorio, in particolare nelle zone montane.
«È stata un’estate veramente difficile per il settore agricolo – sottolinea il presidente di Coldiretti Bergamo Alberto Brivio –; sfortunatamente la nostra provincia è stata particolarmente colpita e sono necessari interventi straordinari perché Il bilancio è veramente pesante. È vero che purtroppo non tutte le aziende hanno fatto ricorso all’assicurazione, ma è anche vero che non tutti i danni che si sono verificati rientrano tra quelli assicurabili».
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