Agricoltura, la siccitàmette in crisi vigne e uliveti

L’allarme siccità rischia di compromettere diverse produzioni agricole del territorio bergamasco; sono in molti tra esperti e imprenditori a sperare in una pioggia imminente. «Una delle preoccupazioni principali – dichiara l’assessore provinciale all’Agricoltura Luigi Pisoni – riguarda la vendemmia. Dei circa 900 ettari investiti a vigneti, i più a rischio sono soprattutto quelli collocati nelle zone collinari; qui la vite soffre una sorta di stato di sopravvivenza: senza maturare e con continua perdita di foglie. Per sopperire all’acqua insufficiente essa arriva ad utilizzare il suo stesso succo per alimentarsi. Il problema attuale consiste nella mancata invaiatura degli acini a bacca rossa, cioè nel ritardo della fase corrispondente all’acquisizione del colore rosso e dell’accrescimento degli acini per distensione delle cellule. Stando così le cose, le bacche rosse non si raccoglieranno prima della metà di settembre. L’auspicio è che questa settimana una pioggia benefica aiuti tutti i nostri produttori».

Lecito chiedersi – se perdura la siccità – quale sarà il destino del sempre più apprezzato vino novello.       
Questa varietà di vino esige l’utilizzo di uve ben maturate, condizione che non si può verificare, salvo che intervengano precipitazioni atmosferiche tempestive. Questo argomento è molto delicato e gli esperti non si azzardano ancora ad esprimersi in termini di tempistica.
Più rassicuranti le notizie riguardanti le uve a bacca bianca coltivate nelle zone pedemontane: si stima che esse soffriranno al massimo una perdita del 20% e saranno comunque raccolte intorno al 20 agosto. 
Per certi versi analoga la situazione che avversa i 130 ha bergamaschi coltivati a uliveto. Le piante risultano atrofizzate, di un colore poco definito e afflitte da continua perdita di fogliame, sebbene in generale più resistenti delle piante da vite. «Anche in questo comparto – conclude l’assessore Pisoni – ci si augura l’arrivo di piogge risolutrici e risulta difficile ipotizzare i tempi della raccolta. Una nota positiva nelle attuali temperature molto elevate sta nell’arresto degli attacchi di mosca dell’olivo, in quanto il calore impedisce la nascita delle larve dell’insetto». 

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