Adesso è ufficiale: la Faac chiude
Si perdono così 50 posti di lavoro
La comunicazione dell’avvio formale della procedura di mobilità per cessazione di attività è arrivata lunedì 16 marzo mentre era in corso l’assemblea dei lavoratori: dunque è ufficiale, il gruppo Faac intende chiudere lo stabilimento di Grassobbio, facendo così perdere 50 posti di lavoro.
La notizia era stata anticipata già martedì 10 marzo, durante un incontro in Confindustria. Il giorno successivo i lavoratori avevano scioperato per 6 ore. «Durante l’assemblea le Rsu e i lavoratori hanno proclamato un’ora di sciopero al giorno fino a nuova decisione (dalle 11 a mezzogiorno): la prima è stata svolta già oggi» ha spiegato poco fa Fulvio Bolis della Fiom-Cgil di Bergamo.
«L’apertura della procedura di mobilità prevede ora alcuni incontri per analizzare da vicino la situazione dell’azienda. La richiesta dei lavoratori è che Faac ritiri la procedura di licenziamento e trovi le condizioni per dare una prospettiva produttiva ed occupazionale al sito di Grassobbio. Continuiamo a ritenere inaccettabile mettere in difficoltà 50 famiglie con la sola ragione di aumentare il profitto. Gli azionisti dovrebbero responsabilmente rendersi conto che prima dei profitti ci sono le persone e le famiglie».
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