Economia / Bergamo Città
Martedì 20 Agosto 2019
Addio a Franco Fassi, pioniere d’industria
Fondò l’azienda leader di gru nel mondo
Era rimasto in azienda fino allo scorso 1° agosto, sempre presente ed attento con i suoi 89 anni, compiuti lo scorso febbraio.
Albino è in lutto per l’improvvisa scomparsa di Franco Fassi, uno dei capitani d’industria più apprezzati e conosciuti della Valle Seriana, morto improvvisamente nella mattinata di martedì 20 agosto dopo aver accusato un malore a Pinzolo, dove stava soggiornando con la famiglia in occasione delle vacanze estive. Uomo dalla grande tenacia, 89 anni ben portati, nel secondo dopoguerra aveva fondato l’azienda che inizialmente si occupava di manutenzione per l’autotrasporto (la sua famiglia in precedenza aveva avuto un’attività di trasporti), ma poi, dal 1965, cominciò a progettare e commercializzare gru di ogni dimensione, diventando in poco tempo una delle società più importanti del settore, con le sue «creature» che, sempre più alte, svettavano in ogni angolo del mondo
Era rimasto in azienda fino allo scorso 1° agosto, sempre presente ed attento con i suoi 89 anni, compiuti lo scorso febbraio, portati con l’attivismo e la lucidità che lo hanno sempre contraddistinto, prima di concedersi un periodo di riposo tra le montagne del Trentino che lui amava, in compagnia della moglie Angela che lo piange con i figli Giovanni, Anna Maria e Raffaella.
La sua storia di uomo e di imprenditore lo ha visto impegnato fin da ragazzino nell’impresa di famiglia, la Fassi Giacomo costituita ufficialmente nel 1946 con attività di vendita e trasporto di legname, carbone affiancata poi dal commercio di materiale edile.
È a cavallo degli anni ’50-’60 che la Fassi inizia a occuparsi degli allestimenti di autocarri e Franco, appassionato di motori, si specializza nelle tecniche di allestimento dei ribaltabili. Il suo spirito da Pioniere industriale si manifesta interpretando e cogliendo i segnali di un mercato edilizio che, a metà degli anni ’60, registra una profonda crisi che non risparmia la Fassi decimata nell’organico ridotto, da un centinaio, ad una dozzina di dipendenti.
Franco, il Pioniere, decide di battere nuove strade e vincere la crisi. Stringe accordi commerciali con la svedese Foco per importare in Italia gru per autocarri, ed è quell’attività di importazione che fa scattare in lui l’idea, che realizzerà nel 1965, di diventare costruttore di gru. È l’anno che cambia la storia, sua e dell’azienda, e che comincia con il varo del primo modello: una gru che sollevava a due metri di altezza un peso di tre tonnellate, venduta ad un impresario della Val Brembana. È cominciata così quella che Franco Fassi amava definire come «un’avventura entusiasmante, piena anche di tanti sacrifici, ma di cui tutta la famiglia va orgogliosa».
Convinto delle sue idee, come sempre volitivo e determinato, Franco Fassi, apre una nuova via; sperimenta prototipi, soluzioni di sollevamento, dando il via ad una produzione contraddistinta da quel colore rosso che la distingue dai concorrenti. Un colore brillante, segno della passione «ma anche della sicurezza» come era solito dire. Franco ci aveva visto giusto; in tre anni Fassi produce e vende, anche all’estero, 150 esemplari di gru, ma il Pioniere non si ferma; indossa i panni del commerciale, e poi torna in officina a lavorare, un dualismo operativo perfetto, venditore in grado di magnificare quello che lui stesso produceva, sempre alla ricerca dell’ottimizzazione e della ricerca di innovazione di prodotto.
Se negli anni ’80 Fassi, con mille gru prodotte all’anno, è leader di mercato in Italia, questo lo si deve allo spirito di Franco Fassi, attento allo sviluppo e agli investimenti dell’azienda ed alla sua internazionalizzazione sui mercati esteri: anche in questo caso, il Pioniere con la valigia in mano, negli anni ’90 non esita a esplorare con successo le potenzialità che il mondo gli offre. Lui, un albinese doc, con le radici piantate a Bergamo ma con la testa per il mondo.
«Franco Fassi ci lascia oggi con una grande eredità di valori identitari, a cui teneva molto - dicono in azienda –. “Noi siamo rimasti sempre fedeli alla nostra storia. Siamo cresciuti, abbiamo accettato sempre nuove sfide, non ci siamo fermati né accontentati mai”. Ci piace ricordarlo con queste sue parole, che più di tutto, rivelano quale fosse il suo stile, il suo modo di intendere la vita, il lavoro- che è stato la ragione stessa della sua vita-e di guardare con grande fiducia al futuro».
Oggi le gru Fassi sono il frutto delle risorse di 6 aziende e 13 stabilimenti distribuiti esclusivamente sul territorio italiano. Il gruppo industriale, per garantire la miglior qualità di prodotto, si è strutturato coprendo l’intero ciclo produttivo: dal foglio di lamiera alla gru finita. La produzione è organizzata in officine di produzione dei componenti, in impianti per l’assemblaggio e il collaudo finale delle gru e in un centro logistico centralizzato che gestisce e automatizza lo stoccaggio delle gru e dei ricambi. Oltre il 90% di una gru Fassi è realizzata direttamente in uno degli stabilimenti. Il gruppo multinazionale Fassi è ormai una realtà globale, presente in oltre 60 mercati nel mondo, forte della sua connotazione internazionale e di una pluralità di brand con radici in aree geografiche diversificate.
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