A Uniacque le azioni della Bas Sii
Cisl: atto strategico per i cittadini

Dopo la cessione delle azioni Bas Sii a Uniacque, la Cisl di Bergamo ha chiesto un confronto sulle prospettive e sulle ricadute sul territorio. «E' un ulteriore tassello nell'attuazione del progetto di un'unica società di gestione del ciclo idrico».

Dopo la cessione delle azioni Bas Sii a Uniacque, la Cisl di Bergamo ha chiesto un confronto a tutto campo sulle prospettive e sulle ricadute sul territorio. L'accordo di compravendita di azioni è stato siglato il 22 novembre 2011 tra A2A e Uniacque, nel quale viene appunto ceduta la partecipazione in Bas Sii.

«La Cisl di Bergamo - recita una nota del sindacato - vuole sottolineare l'importanza di tale operazione che pone un ulteriore tassello nell'attuazione del progetto di un'unica società di gestione del ciclo idrico integrato che da sempre ha auspicato, ritenendolo strategico per la miglior risposta agli interessi dei cittadini e del territorio della provincia di Bergamo».

«Nella consapevolezza che Uniacque SpA, società a completo capitale pubblico, diverrà mediante tale operazione, una realtà presente su circa 190 comuni nella provincia bergamasca - si aggiunge - la Cisl sarà attenta e seguirà con attenzione l'evolversi della situazione con la richiesta di un tavolo di confronto per analizzare e valutare il piano industriale della Società; sarà inoltre impegnata ad accompagnare lo sviluppo del progetto, con attenzione alle persone che vi lavorano, alle professionalità presenti e alle opportunità di crescita occupazionale, alla salvaguardia della qualità del servizio e alle sue ricadute sul versante delle poliche tariffarie».

«Bas Sii rappresenta un patrimonio per tutto il territorio e la sua gestione ottimale incide direttamente sulla salute delle persone ed ha una correlazione sul tessuto economico territoriale essendo un servizio rivolto alle aziende e quindi deve essere un esempio di buona gestione nell'interesse generale. Le aziende impegnate nell'ambito dei servizi di pubblica utilità possano svolgere un ruolo importante per creare le condizioni per un nuovo sviluppo territoriale favorendo un servizio efficiente e nuovi investimenti».

«Questa nuova aggregazione - conclude la Cisl - può rappresentare inoltre un banco di prova significativo per una nuova partecipazione dei lavoratori attraverso la creazione di organismi che garantiscano una maggiore condivisione e trasparenza sul versante degli indirizzi strategici di una società a capitale pubblico che gestisce un bene sociale rilevante come quello dell'acqua. Per queste ragioni i contenuti e le prospettive di questa fusione non possono essere confinate nelle stanze delle istituzioni locali e dei partiti ma devono coinvolgere il territorio e le rappresentanze sociali».

© RIPRODUZIONE RISERVATA