Economia / Bergamo Città
Sabato 14 Maggio 2016
A Bergamo 263 imprese digitali
Economia lombarda sempre più «smart»
Innovazione e tradizione, impresa e digitale. Bergamo si conferma tra le prime città italiane nella particolare classifica delle aziende dell’artigianato «smart». Secondo un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano le imprese bergamasche che rientrano nella categoria sono 263.
Bergamo conquista così il terzo posto dietro a Milano (497) e Brescia (278), seguono Monza (175), Como (173) e Varese (156). In tutta la Lombardia su scala annua si registra un incremento del 4,5%, da 1740 a 1818 imprese. Cosa vuol dire <artigianato digitale>? Significa creare un legame stretto tra la creatività degli artigiani e l’innovazione tecnologica. Rispetto a un artigiano tradizionale il «maker» (dal neologismo utilizzato per questa professione) utilizza il web per vendere e farsi trovare dai clienti. Uno degli strumenti prediletti è la stampante 3D con cui realizzare fisicamente gli oggetti pensati. Apre il suo laboratorio al mondo attraverso video tutorial, corsi di formazione online. Tra i settori che più hanno lanciato la crescita delle imprese smart ci sono le società che lavorano sull’elaborazione elettronica dei dati contabili (da 337 a 388, +15%), l’elaborazione di altri dati (da 100 a 129, +29%), portali web (da 30 a 44, +33%) e consulenze informatica (+10%).
Secondo l’indagine Camera di commercio svolta a maggio 2016 su oltre 200 imprese, due imprese lombarde su tre si definiscono “smart”: il 20,6% in modo sufficiente, per il 17,6% con un voto 7, per il 23,5% con voto oltre 8. Ritengono che ci sia un vantaggio sul fatturato per le imprese smart, in media per tutte le imprese ci sarebbe un 15% di benefici economici. Tra i primi settori in cui l’impresa vorrebbe essere più “smart”: uso di internet per la promozione/vendita/rapporti coi clienti (40%), uso dei social per promuovere le iniziative e connettersi rapidamente coi propri interlocutori (31%), programmi informatici per collegamenti con l’esterno, come vendite e rapporti internazionali (23%).
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