La figura di Giorgio Ambrosoli è stata al centro, martedì, di un convegno al Centro Congressi Giovanni XXIII promosso dall’associazione “Gli Amici di Ubi Banca” e ispirato dal libro di Umberto Ambrosoli, figlio di Giorgio, “Qualunque cosa succeda”.
Ambrosoli, avvocato milanese, nel 1974 fu nominato Commissario
liquidatore della Banca Privata Italiana, la banca di Michele Sindona. Fu assassinato sotto casa da un killer l’11 luglio 1979 a soli 46 anni, perché stava investigando nei foschi intrecci tra finanza, politica e mafia.
Il convegno, introdotto e moderato da Andrea Moltrasio, ha sottolineato con forza e passione la figura dell’avvocato Ambrosoli anche attraverso i ricordi di due testimoni dell’epoca, l’economista d’impresa Marco Vitale e Tancredi Bianchi, allora professore di Economia delle aziende di credito che conobbe e collaborò con Ambrosoli.
Vitale ha affermato come oggi il sistema bancario sia molto più sano di allora e autonomo rispetto al potere e all’autorità politica. Un ricordo da parte di entrambi i relatori è andato alla moglie dell’avvocato Ambrosoli, Annalori Gorla Ambrosoli, presente in aula.
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