Economia / Bergamo Città
Mercoledì 14 Ottobre 2009
Contratto scaduto da quattro anni
La sanità privata è scesa in piazza
Con un contratto nazionale scaduto da 4 anni, ora hanno scelto la via del presidio di protesta: sono i lavoratori della sanità privata aderenti al’Associazione Italiana Ospedalità Privata. A Bergamo e provincia il rinnovo riguarda circa 2mila e 500.
Con un contratto nazionale scaduto da 4 anni, ora hanno scelto la via del presidio di protesta: sono i lavoratori della sanità privata delle aziende aderenti all’associazione AIOP, l’Associazione Italiana Ospedalità Privata. In Lombardia il rinnovo riguarda 30mila persone, a Bergamo e in provincia circa 2mila e 500 al lavoro alle Cliniche Humanitas Gavazzeni di Bergamo, al Policlinico San Marco di Zingonia, al policlinico San Pietro a Ponte San Pietro, alla Clinica Quarenghi di San pellegrino, alla Casa di riposo Caprotti-Zavaritt di Gorle, alla Clinica Castelli di Bergamo e alla Casa di cura Habilita di Zingonia.
Per rivendicare il diritto ad avere un contratto rinnovato hanno partecipato al presidio organizzato venerdì 16 ottobre, dalle 15 alle 18 a Bergamo, in piazza Matteotti. FP-CGIL, CISL-FP, UIL-FPL nazionali a settembre hanno lanciato unitariamente l’iniziativa di un “pre-accordo” sul contratto nazionale da far sottoscrivere azienda per azienda e da ritenersi valido sino alla firma del CCNL.
“Il mese scorso in tutta Italia abbiamo chiesto alle aziende aderenti AIOP di sottoscrivere questo tipo di pre-contratti, visto che l’AIOP nazionale si rifiutava di farlo” spiegano Luisa Carminati della FP-CGIL, Elena Colombo della CISL-FP e Antonio Montanino della UIL-FPL di Bergamo. “Nella nostra provincia sono circa 2mila e 500 i lavoratori che assicurano prestazioni e servizi sanitari di qualità ed eccellenza con gli stipendi fermi da 4 anni. I datori di lavoro bergamaschi spesso hanno ribadito la loro assoluta disponibilità al rinnovo contrattuale, ma ci siamo sempre sentiti dire che ‘la firma non dipendeva da loro’. Per questo, per evitare rimpalli di comodo, prendendoli in parola, abbiamo chiesto loro di sottoscrivere un pre-contratto nazionale in sede aziendale”.
Il problema, però, è che mentre in altre regioni alcuni datori di lavoro hanno firmato il pre-accordo, riconoscendo ai loro operatori meriti e rispetto, “la maggior parte delle aziende della provincia di Bergamo non ci hanno fatto pervenire nemmeno una riga di risposta alla richiesta inviata” continuano i sindacalisti.
“Le aziende bergamasche associate ad AIOP si ricordino, però, che ricevono dalla Regione Lombardia risorse economiche pubbliche rivalutate con il sistema degli accreditamenti per le prestazioni ed i servizi sanitari erogati e che per raggiungere gli standard previsti da tali accreditamenti hanno bisogno della qualità e dell’eccellenza garantite dai loro dipendenti. I lavoratori, dunque, hanno tutto il diritto di vedersi rinnovare un contratto di lavoro scaduto da 4 anni“.
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