Tenaris Dalmine, la Fim-Cisl
«Piano industriale sbagliato»

Il coordinamento Fim-Cisl degli stabilimenti di Tenaris Dalmine si è riunito venerdì alla presenza del segretario nazionale Marco Bentivogli, responsabile del settore siderurgico per la Fim, per analizzare e valutare il piano industriale 2010-2011 presentato il 28 settembre dalla direzione Tenaris Dalmine e le gravi ripercussioni occupazionali e sociali contenute. Ecco il documento finale.

«Le pesanti ricadute occupazionali su tutti i siti italiani, pari a 1.024 eccedenze occupazionali dichiarate su 2.814 lavoratori attualmente in forza, rappresentano la vertenza occupazionale più pesante sia nel settore siderurgico, sia nel nostro Paese, e se consideriamo l'indotto le ripercussioni sul tessuto economico sociale nei territori sono ancora più elevate. Con la giornata di giovedì è iniziato il confronto sul merito della riorganizzazione delle singole fabbriche e proseguirà nei prossimi incontri calendarizzati».

«Si sono esaminate le scelte aziendali per le fabbriche di acciaieria e Ftm. Da una prima valutazione stanno emergendo una serie di elementi che evidenziano le forte criticità e negatività del piano industriale, sia da un punto di vista organizzativo delle turnistiche e dell'organizzazione del lavoro, sia dei gravi riflessi sull'occupazione».

«Alla base c'è una scelta aziendale di assumere una previsione di mercato dei prossimi anni negativa sui volumi e strumentalmente collegare questi alla riduzione di personale. Il coordinamento Fim-Cisl ritiene indispensabile proseguire con la massima determinazione al confronto sul piano industriale per modificare una serie di scelte che mettano in discussione le prospettive industriali di alcuni stabilimenti e i pesanti tagli occupazionali, e ritiene sbagliato la scelta di ridurre l'occupazione su previsioni che possono risultare nei prossimi anni non realistiche».

«La Fim-Cisl ribadisce inoltre che l'eventuale gestione di ammortizzatori sociali, debba evitare qualsiasi situazione di licenziamenti, che porterebbe inevitabilmente i lavoratori a subire eccessivi costi sociali. È indispensabile pertanto privilegiare l'utilizzo di ammortizzatori come i contratti di solidarietà , che rispondono meglio anche alle future previsioni di mercato. Il coordinamento sindacale della Fim auspica inoltre il massimo e concreto sostegno e interessamento da parte di tutte le istituzioni, forze politiche, sociali, ecclesiastiche a fianco dei lavoratori e delle proposte sindacali».

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