Economia / Bergamo Città
Mercoledì 02 Settembre 2009
Imprese «extracomunitarie»
In Bergamasca ce ne sono 4141
Ci sono anche loro a trattenere il respiro, in attesa di tempi migliori, ma sempre fiduciosi che fare impresa sia la carta giusta per integrarsi prima e meglio nella società italiana. Sono i quasi 250mila piccoli imprenditori titolari di aziende individuali che al 30 giugno scorso risultavano iscritti ai registri delle Camere di commercio, pari al 7,3% di tutte le aziende di questo tipo.
Nella Bergamasca, le imprese il cui titolare è un cittadino extra Ue sono 4.141 su un totale di 48.299 imprese individuali. le imprese nella bergamasca il cui titolare non è un cittadino italiano rappresentanto dunque l'8,57%, il che colloca la nostra provincia al 32° posto sulle 106 in graduatoria (guidata da Prato con una percentuale di imprese «extra Ue» del 31,855 e chiusa da Enna dove la percentuale scende al 7,28%.
Secondo Movimprese - la rilevazione trimestrale condotta per conto di Unioncamere da InfoCamere, la società consortile di informatica delle Camere di Commercio italiane – anche nel mezzo della crisi la loro vitalità appare piuttosto sostenuta, sebbene le difficoltà del momento si facciano sentire su entrambe i versanti della dinamica demografica.
Nel periodo aprile-giugno, infatti, le nuove imprese aperte sono state 9.915 (753 in meno rispetto allo stesso periodo del 2008), mentre 5.789 sono state quelle che hanno chiuso i battenti (744 in più dell’anno scorso). Il saldo del trimestre è risultato pertanto pari a 4.126 unità in più rispetto alla fine di marzo (l’anno scorso era stato di 5.623), corrispondente ad una crescita relativa dello stock di queste imprese del +1,7%, significativamente superiore al dato medio nazionale riferito alle imprese individuali (+0,25%).
“L’impresa è uno strumento fortissimo di promozione e di aggregazione sociale, e lo è ancora di più quando ad esserne protagonisti sono dei cittadini immigrati, venuti qui per lavorare e mettere a frutto le proprie abilità nel rispetto delle regole e confrontandosi con correttezza sul mercato” ha commentato il Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello.
“A questi piccoli e coraggiosi imprenditori non dobbiamo far mancare l’appoggio indispensabile delle istituzioni, perché con le loro iniziative possono dare un contributo importante all’affermazione di un modello di integrazione tutto italiano, centrato sul valore del territorio e della piccola impresa”.
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