Metalmeccanici, la Cgil:
«Crisi destinata a inasprirsi»

Un settembre nero quello che aspetta i metalmeccanici. A crederlo  è il segretario generale della Fiom-Cgil di Bergamo, che in occasione del consueto report mensile sullo stato di salute delle aziende metalmeccaniche, non vede grosse uscite dalla crisi, almeno nel breve-medio termine. «I cancelli delle fabbriche hanno quasi tutte riaperto - spiega Mirco Rota -, ma i problemi sul tappeto rimangono tutti. Anzi, nelle prossime settimane c’è da aspettarsi un ulteriore inasprimento della crisi, i cui effetti non sono purtroppo affatto tramontati».

A dirlo sono i dati Fiom riferiti ad agosto, che parlano di «22.200 lavoratori coinvolti dagli ammortizzatori», anche se, per avere una fotografia esatta dell’attualità, occorrerebbe togliere alcuni casi la Cassa è già finita da qualche settimana, o situazioni in cui la cassa prenderà avvio solo da settembre. Si tratta, in totale, di 379 aziende coinvolte e 19.217 lavoratori attualmente in cassa ordinaria, straordinaria o mobilità. Un numero di qualche migliaio di unità inferiore ai mesi critici di maggio, giugno e luglio, ma che non bastano per infondere ottimismo al segretario Fiom: «Qui il problema è che a breve molte aziende avranno esaurito le 52 ore di cassa ordinaria e cominceranno a fioccare domande di cassa speciale: già oggi i casi sono più di una trentina».

Nel file correlato, il report della Fiom-Cgil con i dati aggiornati al mese di agosto e raccolti in merito alla cassa integrazione ordinaria e cassa straordinaria in corso, mobilità e numero dei lavoratori coinvolti del settore metalmeccanico.

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