Economia
Lunedì 17 Agosto 2009
Per i generi non alimentari
fatturato in calo negli iper
La tendenza a comprimere la spesa da parte delle famiglie, pur interessando i diversi segmenti di consumo, ha avuto risvolti particolarmente negativi - rileva l'indagine di ConfCommercio - sulla domanda di beni, diminuita nel 2008 del 2,4%, mentre per i servizi si è registrato un deciso contenimento della crescita rispetto agli anni precedenti (+0,4%).
Il ridimensionamento della domanda di beni, che ha assunto toni particolarmente marcati nella parte finale dell'anno, ha colpito in misura accentuata i beni durevoli (-7,3%) che erano risultati il segmento più vivace dei consumi negli anni precedenti.
Per i beni non durevoli, che rappresentano circa il 60% dei della spesa per beni acquistati dalle famiglie, il calo dell'1,3% si è inserito in un contesto che vede ormai da anni questo segmento della domanda in forte difficoltà, con una variazione media annua in volume nel periodo 2002-2008 sostanzialmente nulla (0,1%).
Quello che caratterizza la riduzione dei consumi nel corso del 2008 è la presenza di voci che aumentano molto e voci che si contraggono profondamente, mentre nel passato la distribuzione della spesa nei vari beni e servizi seguiva relativamente bene la variazione del reddito e dei consumi totali.
La flessione dei consumi ha colpito in misura rilevante la spesa per la mobilità (-5,1%) ed in particolare l'acquisto di auto e moto (-15,1%) e la domanda di servizi di trasporto (-7,4%), e la spesa per gli elettrodomestici che ha registrato una flessione del 7,1%.
Nell'alimentare, la spesa delle famiglie si è ridotta in maniera significativa per alcune voci come l'acquisto di prodotti ittici (-5,4%) ed il consumo di pane e cereali, frutta e latte uova e formaggi che hanno registrato una flessione superiore al 3% in conseguenza dell'aumento dei prezzi, causati dall'impennata delle materie prime internazionali nel corso del 2008.
Al contrario, "sia pure in un contesto critico, i prodotti per la telefonia, in cui l'innovazione determina un sensibile effetto sostituzione specie tra le fasce più giovani della popolazione, hanno mostrato una dinamica particolarmente sostenute (+15,4%), così come i prodotti legati alla manutenzione domestica (attrezzature per la casa ed il giardino e tessuti per la casa, +14,3% e +4,7%, rispettivamente) che, pur incidendo limitatamente sulla spesa delle famiglie, hanno consentito di accrescere la quota di autoservizio, in sostituzione di prestazioni professionali erogate dal settore delle riparazioni di beni personali e per la casa".
La tendenza alla compressione dei consumi, che ha interessato in misura più accentuata il consumo di beni, ha determinato nel 2008 un calo del fatturato delle imprese commerciali che operano in sede fissa (-0,3%), imputabile esclusivamente alle vendite di beni non alimentari (-1,1%). La flessione dei consumi di beni, soprattutto nei settori più tradizionali, non ha risparmiato neanche le imprese della grande distribuzione che hanno registrato un incremento in valore del fatturato dell'1%, il dato più basso dal 2000, confermando il rallentamento della crescita che si era già registrato lo scorso anno. Il ridimensionamento del fatturato ha colpito soprattutto le vendite negli ipermercati di prodotti non alimentari e gli hard discount che negli ultimi anni avevano registrato le dinamiche più elevate in termini di crescita delle vendite in valore.
"Tale dinamica, stando ai dati più recenti, non sembra essersi arrestata nei primi mesi del 2009", conclude Confcommercio.
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