Osio, il dramma della «Twist»
In 70 senza un euro da otto mesi

Da otto mesi senza un euro di stipendio: succede ai 70 lavoratori rimasti in organico alla Twist International, azienda tessile specializzata nella ritorcitura e presente in provincia coi due stabilimenti di Osio Sotto e Osio Sopra. «Ora l’azienda - si legge in un comunicato stampa della Cgil - è in concordato preventivo e per i lavoratori è stata richiesta la cassa straordinaria per 12 mesi. Il 5 novembre 2008 l’azienda aveva aperto una procedura di mobilità per cessazione dell'attività produttiva per quelli che, allora, erano 91 dipendenti, quasi tutte donne. Per evitare la mobilità, il sindacato aveva chiesto la possibilità di usare ammortizzatori sociali, in particolare la cassa integrazione straordinaria in deroga (CIGS). Già dall’inizio del 2008, comunque, era stata avviata una cassa integrazione guadagni straordinaria (dal 21 gennaio 2008 fino al 20 gennaio 2009) per 60 dipendenti sugli allora 101 totali».

«Nell’autunno scorso - prosegue Cgil - sono cominciati i ritardi nel pagamento degli stipendi. La loro erogazione è stata interrotta definitivamente a novembre. “Mancano all’appello ben tre mesi di stipendio misto a cassa (novembre, dicembre e gennaio) e tutta la cassa in deroga a partire dal 21 gennaio, non ancora percepita da un lato per errore dell’azienda che non ha rispettato i tempi richiesti per la presentazione della domanda di trattamento, dall’altro lato perché lo strumento della cassa in deroga è sostanzialmente bloccato anche per le altre aziende coinvolte” spiegano Damiano Bettinaglio della FILTEA-CGIL e Simone Alloni della FEMCA-CISL. A fine maggio, su richiesta della FILTEA-CGIL, si era tenuto un tentativo di conciliazione presso la Direzione Provinciale del Lavoro che si è concluso con un mancato accordo. Successivamente la FILTEA-CGIL ha presentato istanza di fallimento presso il Tribunale di Bergamo».

«La FEMCA-CISL, per gli stessi motivi, ha presentato un decreto ingiuntivo. Il 9 giugno si è tenuta l’udienza del Tribunale sul fallimento. “A seguito delle pressioni esercitate dalle nostre azioni legali” spiegano i sindacati, “l’azienda alla fine ha depositato il 12 giugno la domanda di concordato preventivo. Il Tribunale, con sentenza depositata il 26 giugno, ha ammesso l’azienda alle procedure concorsuali nominando come commissario giudiziale Enrico Carlo Felli. Con lui abbiamo chiesto e svolto un incontro l’8 luglio scorso. L’avvocato Felli, che si è dimostrato molto disponibile, ha preso atto della difficoltà dei lavoratori. L’azienda in concordato, a questo punto, ha fatto domanda di cassa integrazione per 12 mesi a decorrere dal 25 giugno. Nei prossimi giorni sottoscriveremo un accordo sindacale in tal senso che verrà, presumibilmente entro la fine di questo mese, esaminato presso l'agenzia regionale per il lavoro. Questa cassa straordinaria prevista dalla normativa vigente ci permette di uscire dalle secche della cassa in deroga che in teoria ci avrebbe coperto fino al 20 settembre 2009”».

«Dopo l’incontro col commissario, i sindacati hanno chiesto formalmente mercoledì 8 luglio un incontro col nuovo assessore provinciale alla Formazione, lavoro e Sicurezza sul Lavoro Enrico Zucchi. “Chiederemo un intervento diretto della Provincia anche alla luce del nuovo ruolo che l’istituzione può giocare nella gestione degli ammortizzatori sociali in deroga, oltre che la presa in carico dei lavoratori cassaintegrati per percorsi di formazione” concludono i sindacalisti. “Inviteremo l’amministrazione provinciale anche a stare al fianco del sindacato nella richiesta alle banche per il sostegno al reddito e per l’anticipo della cassa”».

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