Un fulmine a ciel sereno che ha lasciato molto amaro in bocca ai lavoratori: è questo l'effetto che ha prodotto l'annuncio dell'apertura della procedura di mobilità per 25 dipendenti sugli 82 in forza, alla M&M International srl di Orio al Serio. La società metalmeccanica, che è specializzata nella produzione di elettrovalvole e relativi sistemi, fa parte del gruppo guidato dalla multinazionale inglese Spirax-Sarco.
«Un annuncio che ha colto di sorpresa tutti - commentano Emanuele Fantini e Margherita Dozzi rispettivamente della Fim-Cisl e della Fiom-Cgil -: vabbè che la situazione generale di difficoltà sta colpendo anche la M&M International, ma non ci sono stati segnali di crisi tali da giustificare la decisione per la scelta riorganizzativa più traumatica: la mobilità».
Al sindacato, infatti, non va proprio giù che l'azienda «scarichi solo sui lavoratori le attuali difficoltà». Le strade, dicono, «possono essere diverse e, soprattutto, senza incidere così drasticamente sull'occupazione». Secondo i rappresentanti dei lavoratori dall'inizio dell'anno l'azienda ha fatto ricorso per circa 10 settimane alla cassa integrazione ordinaria: «non si è fatto un utilizzo tale della cassa integrazione ordinaria da rilevare l'impossibilità di procedere ancora su questa strada. Invece, l'azienda, ha deciso d'un colpo la mobilità e, di conseguenza, la riduzione di quasi un terzo del personale, coinvolgendo sia operai che impiegati».
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