Coldiretti, no alla rassegnazione
«Costruiamo una nuova filiera»

Il progetto per la costruzione di una filiera agricola tutta italiana è stato il tema centrale dell’assemblea provinciale della Coldiretti che si è tenuta lunedì mattina nella sala riunioni della Banca di Credito Cooperativo di Zanica. Parlando ai presidenti di sezione interventi ai lavori il presidente Giancarlo Colombi ha ricordato il grande patrimonio che sta alla base della Coldiretti e i primati che vanta l’agricoltura italiana: due aspetti fondamentali da cui partire per affrontare e superare la difficile crisi che ha investito anche il comparto agricolo.

“Di fronte a questa situazione – ha detto Colombi - occorre qualcosa di veramente nuovo che cambi le regole del gioco. Questa volta, infatti, non servono manifestazioni in piazza, perché il prezzo del nostro latte e della nostra carne purtroppo non c’è nessuna manifestazione che lo possa far aumentare. Con il progetto per la costruzione di una filiera agricola stiamo cercando di dare un ordine nuovo alle cose e creare nuove opportunità per il settore agricolo. L’intenzione di Coldiretti è di realizzare una grande sistema agroalimentare che premi i produttori e offra ai consumatori prodotti di qualità a un giusto prezzo”.

Sottolineando l’importanza strategica del rapporto che la Coldiretti sta costruendo con il consumatore, Colombi ha ricordato il successo dell’ultima campagna in difesa del latte Made in Italy , un’iniziativa che ha permesso di raccogliere in un solo giorno quasi 2.000 firme di cittadini. Tanti sono stati infatti i bergamaschi che hanno chiesto maggiore trasparenza sull’origine del Made in Italy, con etichette più chiare e complete, nonché una maggiore visibilità dei nostri prodotti sugli scaffali dei supermercati, per evitare dannose confusioni con prodotti maldestramente spacciati per italiani, che di italiano hanno ben poco.

Invitando gli imprenditori agricoli a non farsi sopraffare dalla rassegnazione e dal pessimismo, il presidente della Coldiretti bergamasca ha quindi invitato tutti a credere con determinazione nell’azione sindacale. Ha quindi detto: “I prezzi dei nostri cereali, della nostra carne, del nostro latte, della nostra ortofrutta e del nostro florovivaismo, del nostro vino e dei nostri formaggi non sono troppo bassi per via della crisi, certo la crisi ha influito, ma non è questo il punto. La vera questione agricola è che la responsabilità dei bassi prezzi dei nostri prodotti risiede nel fatto che la filiera deve essere reimpostata in un modo più equo. Il nostro progetto va in verso questa direzione e noi dobbiamo crederci con forza”.

Il responsabile del settore tecnico economico della Coldiretti nazionale Lorenzo Bazzana ha quindi posto l’accento sulle nuove prospettive che la legge di orientamento voluta dalla Coldiretti ha portato alle imprese agricole, prospettive che magari un tempo erano guardate con scetticismo e che oggi invece si stanno traducendo in interessanti sbocchi di mercato e di reddito un tempo impensabili per il settore. Tutto questo è servito per creare i presupposti necessari per la costruzione del progetto di una filiera agricola tutta italiana che oggi, a ragione, è considerato da molti come un’opportunità per tutto il Paese.

Entrando nel vivo della sua relazione, a proposito di trasparenza dei prodotti, Bazzana ha affermato che “ abbiamo diritto di conoscere cosa c’è negli alimenti che mangiamo, per difendere le imprese, il consumatore, il sistema produttivo italiano. Una chiara etichettatura e l’obbligo di indicare l’origine delle materie prime è indispensabile per mettere tutti nella possibilità di fare scelte consapevoli”. In conclusione, a Enrico Piccinelli, il nuovo assessore provinciale all’agricoltura intervenuto all’assemblea, Giancarlo Colombi ha chiesto di credere in questo progetto e di investire sui valori distintivi che hanno reso unico il nostro agroalimentare agli occhi dei consumatori italiani e del mondo.

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