Colombi: il prezzo del latte cala
ma quello del formaggio aumenta

«L’Italia è l’unico Paese in cui nel 2009 si è registrato un aumento dei prezzi al consumo per latte e formaggi nonostante il crollo delle quotazioni alla stalla. Tutto questo si sta ripercuotendo pesantemente sulla zootecnia da latte che attualmente purtroppo ha ben poche prospettive. Per avere un’idea del crack che sta subendo il settore basti pensare che se la remunerazione per un litro di latte alla stalla si manterrà sui livelli attuali, cioè di circa 0,30 euro, i 900 allevamenti bergamaschi avranno una riduzione del fatturato di circa il 25% rispetto al 2008. E’ una situazione insostenibile che deve essere al più presto risolta».

E’ questa la denuncia del presidente della Coldiretti di Bergamo Giancarlo Colombi, che in rappresentanza degli imprenditori agricoli provinciali sta partecipando ai lavori del vertice sull’andamento dei prezzi in corso a Bruxelles tra il Commissario europeo per l'Agricoltura Mariann Fischer-Boel, il Ministro per le Politiche Agricole Luca Zaia e il presidente nazionale della Coldiretti Sergio Marini al Forum Internazionale Coldiretti/Studio Ambrosetti.

Mediamente i prezzi alimentari al consumo in Europa sono cinque volte più alti di quelli alla produzione, ma la situazione è particolarmente grave soprattutto per quanto riguarda latte e formaggi. «E’ una stortura a dir poco paradossale e inconcepibile – afferma Colombi -; a fronte del calo delle quotazioni del prezzo del latte alla stalla, l’Unione Europea ha rilevato un aumento dei prezzi al consumo per latte e formaggi, ma il fatto più inspiegabile è che questo avviene solo in Italia, che con Germania, Francia e Spagna è uno dei paesi grandi produttori».

La moltiplicazione dei prezzi dalla stalla alla tavola colpisce i consumatori costretti a contenere gli acquisti e gli allevatori costretti a chiudere le stalle perché non riescono più a coprire i costi di produzione. «Se guardiamo le fatture ricevuti dai nostri produttori – sottolinea Colombi – si vede chiaramente che nel giro di un anno il prezzo del latte negli allevamenti bergamaschi è passato da circa 40 centesimi al litro del 2008 a meno di 30 centesimi di oggi mentre sugli scaffali della distribuzione il prezzo del latte fresco è tutt’altro che diminuito e attualmente è di circa 1,50 euro al litro, con un ricarico dalla stalla allo scaffale del 436 per cento. In una relazione recentemente approvata dal Parlamento Europeo si evidenzia che tra i fattori che influenzano il meccanismo di trasmissione dei prezzi e il divario dei prezzi alla produzione e al consumo vi è anche 'il comportamento commerciale degli operatori lungo la catena di approvvigionamento', inclusi i produttori, i grossisti e i dettaglianti».

Il Parlamento ha espresso preoccupazione per i casi in cui la grande distribuzione sfrutta il suo potere di mercato attraverso «termini di pagamento eccessivi, contributi per l'immissione nel listino e per lo spazio sugli scaffali» mentre suggerisce anche l’adozione di politiche che favoriscano un contatto più diretto tra consumatori e produttori locali come ad esempio, di promuovere aree destinate alla vendita diretta dei prodotti agricoli.

Variazione annuale dei prezzi di latte e formaggi al consumo nei principali Paesi Ue: Germania -7,6%; Francia -0,2%; Spagna -1,6%; Italia 2,8% (Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Commissione Ue del febbraio 2009)

PREZZO MEDIO ANNUO DEL LATTE ALLA STALLA IN PROVINCIA DI BERGAMO (ANNO - PREZZO in centesimi per chilogrammo): 1996 39.22; 1997 36.20; 1998 33.54; 1999 33.13; 2000 33.87; 2001 36.65; 2002 35.13; 2003 33.96; 2004 33.83; 2005 33.76; 2006 32.07; 2007 34.45; 2008 39.48; 2009 proposta da 27 a 32 cent/kg.

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