Ubi Banca ha chiuso il 2008 con un utile netto di 69 milioni contro i 940,6 del 2007. Al netto delle voci non ricorrenti, l'utile normalizzato è sceso del 44,8% a 425,3 milioni, mentre prima della svalutazione delle attività disponibili per la vendita, che ha impattato per 480,7 milioni, l'utile è pari a 549,7 milioni. Il consiglio di gestione proporrà all'assemblea un dividendo cash da 0,45 euro e, in un comunicato, conferma che non farà ricorso ai Tremonti Bond.
L'istituto si attende nel 2009 un margine di interesse in significativa contrazione. Attese in calo anche le commissioni nette «soprattutto per effetto del protrarsi di un contesto sfavorevole per il risparmio gestito».
Attesi invece risultati positivi per l'area finanza ed è previsto inoltre «un più favorevole andamento dei costi» che dovrebbero rivelarsi in contrazione. Ubi Banca finalizzerà «il processo di aggiornamento ordinario del piano industriale» nel corso del 2009: l'aggiornamento si farà «non appena si sarà stabilizzato lo scenario economico e il contesto di estrema volatilità dei mercati».
Niente Tremonti bond dunque: per il rafforzamento del patrimonio la banca ha deciso un'emissione di obbligazioni convertibili con facoltà sia per il sottoscrittore sia per la banca di richiederne la conversione, per un massimo di 640 milioni di euro della durata 4 anni da offrire in opzione agli azionisti.
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