Per le 31 dipendenti quindi si potrebbe prospettare un periodo coperto dagli ammortizzatori sociali, prima di accedere alla procedura di mobilità. All’incontro con l’assessore provinciale al Lavoro Giuliano Capetti e con i sindacati era presente anche, per la proprietà del gruppo Inghirami, Daniela Inghirami. «Abbiamo approfondito la trattativa - spiega Damiano Bettinaglio, della Filta-Cgil - e la proprietà si è detta disponibile all’utilizzo della Cassa integrazione straordinaria, anche se solo per un anno e non per due come richiesto da noi sindacati. Abbiamo anche chiesto di fare seguire, alla Cassa straordinaria, anche un periodo di Cassa in deroga e l’azienda ha preso tempo, ma non ha detto no. E anche per quanto riguarda gli incentivi all’esodo - che noi riteniamo indispensabili anche perché una ventina delle 31 lavoratrici interessate si trova ad avere il part-time in seguito a passate ristrutturazioni - la proprietà ha detto che deve pensarci su, ma anche in questo caso non ha opposto un rifiuto. Si tratta solo di quantificare la buonuscita e qui forse i punti di vista sono un po’ diversi ma ci si potrebbe incontrare a metà strada». Ci sono dunque le premesse per raggiungere un accordo all’Agenzia regionale del Lavoro, che dovrà essere necessariamente stipulato entro la fatidica data del 7 aprile (entro cioè i 75 giorni previsti dalla legge dall’apertura della procedura). Intanto domattina è in programma un’assemblea dei lavoratori, durante la quale i sindacati spiegheranno a che punto sono arrivate le trattative.
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