Gli immobili non sfuggono alla grave crisi globale. Dopo i dati negativi espressi nei giorni scorsi da Appe Confedilizia (valore degli immobili: -7%) altra conferma negativa da parte dell'Osservatorio immobiliare previsionale di Bergamo elaborato dal consiglio provinciale federazione italiana agenti immobiliari professionali (Fiaip). Secondo lo studio - elaborato per la prima volta, in collaborazione con il Dipartimento Facoltà di Statistica dell'università di Bologna (e disponibile sul sito www.fiaipbergamo.it) - nel 2008 a Bergamo i contratti di compravendita di abitazioni sono calati del 15% mentre i prezzi sono scesi del 7%. Essendo valori medi, vi sono delle zone della città e dei tipi di immobili che hanno risentito poco o nulla della crisi (come Città Alta e immobili di pregio), contrariamente ad altre che invece hanno avuto un calo netto, soprattutto nelle periferie. Negative anche le compravendite di negozi e uffici (-10%) e capannoni (intesi in città soprattutto come magazzini: -3%). In tema di prezzi, negozi e uffici hanno visto un calo del 10%, mentre i capannoni si attestano a un -5%. E anche in tema di locazioni la musica non cambia. Rispetto al 2007, per quanto concerne le abitazioni calano sia il numero dei contratti stipulati (-8%) sia il costo degli affitti (-10%). «Ora a dettar legge - spiegano Giuliano Olivati, presidente provinciale Fiaip, Roberto Boffelli (direttore Osservatorio), Salvatore Ranucci (coordinatore prezzi Bergamo città) e Roberto Tassetti (coordinatore prezzi provincia e tassi bancari), durante la presentazione dei dati e novità on line - è la crisi. Quindi i proprietari se vogliono vendere o affittare l'immobile devono scendere a patti con i possibili acquirenti o affittuari: quindi un prezzo realmente trattabile. Per quanto riguarda gli affitti, oggi i proprietari danno più importanza alle garanzie che chi cerca casa può dare, rispetto al prezzo». Cala anche il numero di contratti di locazione per negozi e uffici (-10%) e per i capannoni (-5%), facendo ridurre quindi del 10% i prezzi di negozi e uffici e del 5% quelli dei capannoni. «Questi dati arricchiti da molte altre informazioni - spiegano i rappresentanti Fiaip - sono l'espressione dell'attività reale svolta da 100 nostri agenti sparsi su tutta la città». Tra i motivi principali della caduta di compravendite e prezzi, Olivari e soci inseriscono anche la stretta creditizia, attualmente molto forte. «Il 42% di chi ha acquistato casa - dicono i rappresentanti Fiaip - lo ha fatto vendendo il primo alloggio, ma il 43% ricorrendo al mutuo (soprattutto gli extracomunitari: il 95%). Se ora le banche non concedono più prestiti, come faranno?». L'ultimo commento da parte della Fiaip di Bergamo è per il Piano di governo del territorio. «Il Pgt ha un impianto interessante, solido e ben articolato: un mix di ambiti strategici, di trasformazione e stanze verdi. Ci lascia però molto perplessi il capitolo dell'edilizia economico popolare: la sua quota (che secondo il Comune dovrebbe assorbire il 40% del fabbisogno abitativo nei prossimi anni) ci pare sproporzionata. Le case "low cost" andranno a deprezzare gli attuali immobili di fascia media e medio-bassa danneggiando quindi quel mercato dell'usato fondamentale per innescare il volano immobiliare del cambio-casa. Meglio ricorrere ad affitti calmierati».