Finanza lombarda in difficoltà
Anche Bergamo «soffre»

Sono quasi 21 mila le imprese lombarde nel settore finanziario più direttamente esposto alle difficoltà di questo periodo. Il centro è a Milano e provincia, con oltre 9 mila e ottocento attività, seguita da Brescia (oltre duemila e cinquecento imprese) e Bergamo (quasi due mila imprese). Anche a livello nazionale, Milano occupa un posto di rilievo in confronto alle 108 mila imprese del settore in Italia.

L'effetto crisi sulle imprese lombarde della finanza, da metà a fine 2008, ha fatto soffrire di più le assicurazioni (-5%) e il credito (-1,3%). Anche se tiene il settore nel complesso, inclusi i mediatori (+0,2%). Tra le province in calo Mantova (-1,3%), Bergamo (-0,8%) e Como (-0,3%).

Identikit dell’operatore finanziario in Lombardia - In Lombardia: 44 anni in media del titolare, maschio nel 79% dei casi, 97,6% italiano (tra gli stranieri prevalgono svizzeri, serbi, egiziani, peruviani). Emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano su dati del registro imprese al secondo e quarto trimestre 2008.

E per il consumatori in cerca di credito, nuove tutele dalla Camera di commercio. È finita l’era della “cash society” quando negli anni ‘60 e ‘70 si viveva appunto in una “società del pagamento in contanti”, adesso il credito è offerto ai consumatori attraverso una miriade di strumenti finanziari ed è diventato il lubrificante della vita economica. Oggi il ricorso al credito non è più limitato ai tradizionali beni di investimento come gli immobili o l’acquisto dell’autovettura, degli arredi di casa e degli elettrodomestici, ma i finanziamenti vengono chiesti anche per l’acquisto dei generi di prima necessità, per “fare la spesa”.

Il “Parere sulla vessatorietà delle clausole contenute nei contratti di credito al consumo tramite carte revolving” è stato realizzato dal servizio Armonizzazione del mercato della Camera di commercio di Milano con la collaborazione della CCIAA di Roma, approvato dal Ministero dello Sviluppo Economico e partecipato al sistema camerale tramite Unioncamere nazionale ed è stato presentato alla Camera di commercio di Milano. È possibile consultare la versione integrale del parere sul sito www.mi.camcom.it.

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