In particolare, nel 2009, il paniere per il calcolo dell'inflazione è composto da 530 posizioni rafforzative (nel 2008 erano 533), mentre il numero dei prodotti presi in considerazione sale a quota 1.143 (erano 1.099 nel 2008). Nella struttura di ponderazione degli indici, cinque capitoli vedono aumentare il loro peso relativo. Si tratta di: abbigliamento e calzature, abitazione, acqua, elettricità e combustibili, mobili, articoli e servizi per la casa, comunicazioni e servizi ricettivi e di ristorazione. Il ridimensionamento più significativo riguarda invece il capitolo dei trasporti (-0,32%): il calo del peso di questo comparto è legato alla flessione assoluta del livello dei prezzi del settore, in particolare di quello della benzina, registrato da settembre a oggi, spiega l'Istat. Oltre alle posizioni rappresentative del campione dei prodotti sono stati inseriti nuovi prodotti all'interno dei capitoli già esistenti: è il caso del Netbook introdotto all'interno della posizione Personal computer unità centrale e delle tariffe riguardanti le tecnologie di tipo Dsl inserite nei servizi di telefonia fissa.
Sui cambiamenti del paniere piovono però le critiche delle associazioni dei consumatori. «Cambia il paniere Istat, ma in ritardo. Prodotti come chiavi Usb e film in dvd, da tempo entrati nelle case degli italiani, solo oggi vengono messi nel paniere per il calcolo dell'inflazione. Ad affermarlo è il Codacons che spiega: «non ci convince inoltre l’aumento dei pesi assegnati ad alcuni Capitoli». Viene aumentata infatti - osservano i consumatori – l’incidenza di abbigliamento e calzature e ristorazione, settori i cui consumi nel 2008 sono fortemente calati a causa della crisi economica, mentre non viene modificato il peso della voce alimentazione, che nel corso dello scorso anno ha pesato in modo massiccio sui bilanci delle famiglie. «Non sarà certo l'inserimento di nuove voci, del tutto marginali, nel paniere Istat a conferire maggiore attendibilità alla misurazione dell'inflazione» è quanto affermano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef. A giudizio delle due associazioni «sono infatti rimaste immutate delle voci importantissime, come quelle relative al costo dell'abitazione, spesa indispensabile, che incide pesantemente sul bilancio familiare e che non può ridursi a un 9,4%. O ancora i servizi finanziari ed assicurativi, i cui pesi attribuiti dall'Istat sono lontanissimi dalle spese che le famiglie realmente devono sostenere in questi settori, particolarmente sulla Rc-auto che, anzichè l'1,2% si dovrebbe attestare ad oltre il 3%». Per l’Adoc, l’ingresso nel paniere di dvd e chiavi usb è «una scelta senza senso, l'ennesima presa in giro dei consumatori».
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