Il 18 dicembre scorso la prima udienza, il 2 febbraio la sentenza. «Questa decisione - commentano i sindacati - è un punto fermo fondamentale che riafferma il diritto delle organizzazioni aziendali all'informativa e alla contrattazione relativa ai processi di riorganizzazione». Di particolare rilievo per i sindacati alcuni passaggi del dispositivo «in cui il giudice afferma che la posizione assunta dalla banca svilisce non poco le prerogative sindacali: infatti inquadramenti e mansioni costituiscono il tema più sentito dai dipendenti in un momento di cambiamento di cui non percepiscono i contorni e che sono costretti a recepire passivamente senza che il sindacato sia messo nella condizioni di svolgere un ruolo attivo nel processo di riorganizzazione aziendale».
Si apre adesso una nuova fase in cui la banca sarà chiamata dare attuazione al dispositivo, che prevede l'attivazione delle procedure contrattuali previste e il contestuale annullamento delle modifiche organizzative intervenute, modifiche organizzative che in spregio alla procedura contrattuale hanno già interessato la quasi totalità dell'azienda.
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