Economia
Mercoledì 23 Ottobre 2013
Promozioni pre saldi invernali
Da Confesercenti un deciso no
Confesercenti Regionale Lombardia dice «no» all'ipotesi di una nuova sospensione del divieto di vendite promozionali nei 30 giorni antecedenti i saldi di fine stagione. A dicembre, nel periodo pre saldi, le vendite sono calate del 20%.
Confesercenti Regionale Lombardia dice «no» all'ipotesi di una nuova sospensione del divieto di vendite promozionali nei 30 giorni antecedenti i saldi di fine stagione. L'Associazione è convinta che, in un periodo tra i più difficili della storia del Paese per le Mpmi commerciali, in particolare per i settori abbigliamento e calzature, la crisi non si possa combattere con la facoltà di effettuare sconti ogni giorno e negozi aperti per 24 ore e per 365 giorni all'anno, bensì incentivando una maggiore capacità di spesa delle famiglie.
«Non si tratta di opinioni - sottolinea Filippo Caselli, vicedirettore di Confesercenti Bergamo -. La sospensione del divieto di effettuare vendite promozionali nei 30 giorni antecedenti i saldi, già sperimentata lo scorso anno, rappresenta infatti un provvedimento che, anziché favorire il consumatore, penalizza le piccolo-medie imprese commerciali, agevolando ancora una volta le grandi catene distributive, le sole in grado di sostenere i costi per il necessario lancio pubblicitario di simili iniziative ed armonizzare i tempi di lavoro del personale dipendente».
Il provvedimento sperimentato lo scorso anno doveva favorire il raggiungimento di due obiettivi: incrementare i consumi e favorire l'occupazione. Ebbene, entrambi sono stati clamorosamente mancati già nella sperimentazione estiva del 2012: i saldi veri e propri hanno perso il loro tradizionale appeal.
Lo dimostra l'indagine commissionata da Confesercenti a Swg. Nel periodo giugno-agosto, secondo i commercianti lombardi intervistati, i ricavi delle vendite nell'80% dei casi sono diminuiti o rimasto invariati; il 67% degli operatori si è detto contrario a ripetere la sperimentazione a dicembre, mentre tutti gli indicatori ufficiali testimoniavano il progressivo aumento della disoccupazione nei settori di riferimento.
A Bergamo è andata anche peggio, perché l'85% dei commercianti ha detto di aver registrato un calo delle vendite del 25% tra luglio e agosto. A dicembre, nel periodo pre saldi, le vendite sono calate del 20%. L'effetto negativo della sperimentazione ha pesato anche sui saldi veri: tra gennaio e febbraio si è registrato uno sconfortante -17%.
Confesercenti ha inoltre voluto nuovamente raccogliere in questi giorni il parere degli operatori del settore moda attraverso un questionario, da cui appare inequivocabilmente che il 90% degli intervistati si dichiara contrario alla liberalizzazione delle vendite promozionali nel periodo antecedenti i saldi e ad una nuova sperimentazione.
Non solo: l'andamento dei ricavi dei saldi con divieto di vendite promozionali, seppur sempre in diminuzione, appare essere stato molto più favorevole. Confesercenti ricorda che, a giugno di quest'anno, l'assessore Cavalli, intervenendo sulla questione, ha più o meno letteralmente affermato: «Dopo un anno di sperimentazione è opportuno ritornare per un anno alle vecchie regole, al fine di potere poi effettuare le giuste comparazioni e scegliere di conseguenza».
Condividendo questa impostazione, Confersecenti chiede che, senza alcuna ulteriore interferenza, si prosegua confermando la scelta di vietare le vendite promozionali nei 30 giorni antecedenti i prossimi saldi invernali, dopodiché si faranno le necessarie valutazioni. Confesercenti porta i risultati del sondaggio all'Osservatorio regionale del Commercio, dove sarà ribadito un secco no a una nuova sperimentazione.
Confesercenti Bergamo
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