Confindustria, Squinzi a Treviglio:
il big match è la legge di stabilità
«Nei prossimi giorni abbiamo un big match: la Legge di stabilità. La partita del nostro futuro si gioca sulla legge di stabilità». Così il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, in occasione dell'assemblea annuale degli imprenditori di Bergamo.
«Nei prossimi giorni abbiamo un big match: la Legge di stabilità. La partita del nostro futuro si gioca sulla legge di stabilità». Così il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, in occasione dell'assemblea annuale degli imprenditori di Bergamo.
«L'Italia e' un po' come il Milan e il Sassuolo: non sta andando molto bene». All'assemblea annuale degli imprenditori di Bergamo, il numero uno di Viale dell'Astronomia è tornato a sottolineare che «la soluzione per il futuro è fare una spending review seria». Poichè, ha aggiunto, «aldilà del balletto delle cifre penso che una riduzione del 2-3% degli 850 miliardi (che la Pubblica Amministrazione spende ogni anno, ndr) e che vuol dire 20-25 miliardi sia un obiettivo possibile».
La riforma di Confindustria, comunque, è in dirittura di arrivo. Giovedì - ha detto Squinzi - sarà presentata in giunta la proposta di riforma del sistema associativo. «È una riforma che viene dal basso e - ha aggiunto Squinzi - sono state ascoltate le esigenze della base: l'obiettivo è quello di razionalizzarla e renderla più efficiente e aderente ai bisogni degli associati del sistema di Confindustria. Credo - ha aggiunto - che il risultato sia condivisibile, che la base lo accetterà e lo approverà».
«L'Italia - ha poi proseguito Squinzi - in questi anni non ha praticamente avuto una politica industriale». Il presidente di Confindunstria ancora una volta ha sottolineato l'urgenza «che questo Paese ritrovi la crescita» non «da prefisso telefonico» ma «di almeno il 2%" perchè si possano vedere effetti concreti soprattutto sotto il profilo dell'occupazione».
Il problema, ha insistito il numero uno di Viale dell'Astronomia, «è far ritrovare la fiducia agli italiani e agli imprenditori esteri».
Proprio per questo, ha sottolineato, «il nostro Paese sta soffrendo: gli imprenditori sono si' capaci di commercializzare sui mercati internazionali ma poi sono penalizzati sul mercato interno».
E ancora una volta Squinzi ha sostenuto che «creare lavoro significa puntare sul settore manifatturiero e quindi la crescita non puo' venire che dal nostro settore».
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