Economia
Giovedì 29 Agosto 2013
Altroconsumo valuta i supermercati
Ecco la classifica nella Bergamasca
Una famiglia italiana usa un quarto dell'intero budget a disposizione per la spesa alimentare e prodotti per l'igiene personale e per la casa. Per l'Istat nel 2012 ogni famiglia ha speso complessivamente in media in un anno 2.419 euro, -2,8% rispetto all'anno precedente.
Una famiglia italiana usa un quarto dell'intero budget a disposizione per la spesa alimentare e prodotti per l'igiene personale e per la casa. Per l'Istat nel 2012 ogni famiglia ha speso complessivamente in media in un anno 2.419 euro, -2,8% rispetto all'anno precedente.
Una voce consistente del bilancio, su cui è possibile realizzare risparmi concreti, fino a 1.400 euro in un anno se si sceglie il punto vendita meno caro nella propria città. È chiara la mappa della convenienza per la spesa che Altroconsumo ha disegnato con la ventiquattresima edizione dell'inchiesta annuale sui supermercati.
Visitati 907 punti vendita, rilevato un milione di prezzi. L'indice di convenienza è stato calcolato sui prezzi di un paniere di 500 prodotti di marca, costruito su 105 tipologie merceologiche e ponderando l'acquisto e l'utilizzo più frequente (latte e pasta, per esempio) nella spesa tipo degli italiani. I risultati dell'indagine disponibili sul sito dell'organizzazione http://www.altroconsumo.it/supermercati .
La città in media più conveniente è Pistoia: qui in un anno una famiglia spende 5.876 euro. Anche altre città toscane si distinguono per gli ottimi prezzi sulla spesa media, come Firenze e Pisa, confermando la Toscana la regione dove le tensioni concorrenziali da sempre frizzanti tra i diversi punti vendita, super e iper, svolgono un ruolo virtuoso e salutare per le tasche dei consumatori.
Buone possibilità di risparmio anche nei super e iper a Cuneo e Verona. Al contrario, dove c'è un'offerta povera, poche insegne, punti vendita solitari, la concorrenza non esiste e i prezzi si livellano verso l'alto: è il caso di Aosta, la città più cara dell'inchiesta, con 6.850 euro per la spesa tipo. I consumatori non hanno scelta e a rimetterci è il budget familiare.
Le grandi città si posizionano tutte poco sopra la media nazionale: Napoli, Torino (6.400 euro di spesa) poco meglio di Milano (6.500 euro) e Roma. Care anche Messina, Siracusa, Reggio Calabria, Sassari, per poi chiudere con Aosta. Se si sceglie di acquistare negli hard discount prodotti non di marca o a marchio commerciale il risparmio s'impenna di oltre il 50%.
Altroconsumo ribadisce che risparmiare è possibile: consultate le tabelle dell'inchiesta, scegliete il punto vendita meno caro nella vostra città e siate costanti nel frequentarlo, invece che seguire lo specchietto per la allodole dell'offerta stagionale o occasionale.
A Bergamo i punti vendita meno cari, dall'indagine di Altroconsumo, risultano l'Esselunga di via Spino e di via Corridoni, l'U2 Supermercato di via Pinamonte da Brembate, l'Iper di Seriate e il Bennet di Albano Sant'Alessandro, nella media ci sono l'Auchan di via Carducci, la Supercoop di via Camozzi, Billa di via Tiraboschi e la Conad di via Garibaldi, mentre con prezzi superiori sono elencati i negozi Carrefour di via Borgo Palazzo, via Mafalda di Savoia e via Tremana.
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