La pizza «made in Fiorano»
alla vetrina europea di Bruxelles

Ingredienti del territorio, attenzione alla qualità e una trasferta europea come ciliegina sulla...pizza. È un vero ambasciatore delle tipicità italiane Pietro Tallarini, 36 anni di Gandino, titolare a Fiorano al Serio di «Pizza Evolution».

Ingredienti del territorio, attenzione maniacale alla qualità e una trasferta europea come ciliegina sulla...pizza, con farcitura rigorosamente bergamasca. È un vero e proprio ambasciatore delle tipicità italiane Pietro Tallarini, 36 anni di Gandino, titolare a Fiorano al Serio di «Pizza Evolution» e soprattutto impegnato su più fronti per promuovere un prodotto italiano per eccellenza: la pizza.

In pochi anni (ha avviato l'attività nel 2010) ha ottenuto riconoscimenti importanti, frequentando l'Accademia dei Pizzaioli di Enrico Famà, di cui è ora docente per i corsi che preparano i nuovi pizzaioli. «È una professionalità che mantiene un'elevata opportunità d'impiego - spiega Tallarini, originario di Gandosso - e non è da poco nell'attuale contesto di crisi». Nel nome dato alla sua pizzeria ha condensato un impegno: migliorarsi ogni giorno, attento alle evoluzioni del gusto quanto rigoroso nella scelta delle materie prime. Una filosofia che lo scorso giugno ha portato Tallarini fino a Bruxelles, dove il pizzaiolo bergamasco (unico della terra orobica) ha partecipato all'European Union Pizza Trophy, con pizzaioli professionisti da ogni parte del mondo.

L'iniziativa, tenutasi nel complesso fieristico Tour & Taxis, rientrava nell'ambito di Pizza Benelux, manifestazione dedicata al settore della ristorazione. Cinquantotto i partecipanti, ciascuno in gara con una propria creazione. «Ho presentato la pizza Light Salad, realizzata con un impasto multicereali e lievito della Italmill di Cologne, nel Bresciano. Per la farcitura il "made in Berghem" l'ha fatta da padrone. Ho utilizzato infatti pomodorini datterini coltivati in Bergamasca e saltati in padella con olio extravergine, aglio rosso, basilico dell'azienda agricola Alessandro Fenili di Lurano, maggiorana e timo, mozzarella fior di latte di Seriate. Ad insaporire il tutto c'erano l'origano di Pantelleria e un pesto di rucola, coltivata a Bergamo dall'azienda agricola Viscardi, con pinoli e germogli di soia». Pur conferendo croccantezza al palato, quest'ultimo ingrediente non è stato apprezzato appieno dai giurati della commissione, che hanno comunque gratificato Tallarini di 280 punti, equivalenti a un più che dignitoso piazzamento di metà classifica. A primeggiare è stato Angelo Silvestrini di Oderzo (Treviso), tre volte campione del mondo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA