Sciopero turismo, l'Ascom replica:
la trattativa rifiutata dai sindacati

Alla vigilia dello sciopero per il rinnovo del contratto del turismo che sabato, 3 agosto, coinvolgerà bar, ristoranti, alberghi, agenzie di viaggio e servizi per la ristorazione collettiva, Ascom intende fare chiarezza sulla campagna di volantinaggio promosso dalle Organizzazioni Sindacali.

Alla vigilia dello sciopero per il rinnovo del contratto del turismo che sabato, 3 agosto, coinvolgerà bar, ristoranti, alberghi, agenzie di viaggio e servizi per la ristorazione collettiva, Ascom intende fare chiarezza sulla campagna di volantinaggio promosso dalle Organizzazioni Sindacali e sulle ragioni addotte.

L'Associazione precisa che, contrariamente a quanto comunicato dalle Organizzazioni Sindacali, non è la Fipe - Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi aderente a Confcommercio - ad aver abbandonato il tavolo delle trattative per il rinnovo del contratto di lavoro, ma sono le stesse organizzazioni ad aver rifiutato il confronto su problematiche non eludibili secondo le esigenze delle imprese, in particolare sui temi della flessibilità e della produttività del settore.

«La trattativa è tale solo se vi è la possibilità di avere un confronto a trecentosessanta gradi su tutti gli argomenti e di "trattare" le questioni implicate nel rinnovo contrattuale - afferma il responsabile dell'Area Lavoro e delle Relazioni Sindacali di Ascom Enrico Betti, componente della commissione sindacale nazionale Fipe -. Le organizzazioni sindacali si sono invece rifiutate di avere un confronto e di collaborare con le associazioni che rappresentano le imprese in un momento di grande difficoltà».

«Il sindacato non può tenere la testa girata all'indietro e arroccarsi su posizioni fuori dal tempo. In questo momento di grande crisi dei consumi urge una maggiore responsabilità. Bisogna adottare soluzioni che rispondano alle nuove esigenze di mercato, affrontando in primis la questione della retribuzione che deve essere commisurata ai risultati conseguiti dalle aziende».

Non manca una critica severa alle ragioni addotte dai sindacati, dalla presunta riduzione in busta paga stimata per gli scatti di anzianità all'abolizione della quattordicesima: «Dispiace lamentare l'informativa diffusa dalle organizzazioni sindacali quale giustificazione delle agitazioni in argomento, che riteniamo sommaria, imprecisa e funzionale ad alimentare un clima di tensione, lontano dalle nostre volontà e deleterio, vista la gravità del momento. Così non si fa altro che spaventare i dipendenti e creare un clima di allarme ingiustificato» continua Betti.

Lo sciopero indetto dalle Organizzazioni Sindacali Nazionali dei lavoratori sarà di 12 ore nel solo settore dei pubblici esercizi, di cui le prime 4 gestite a livello territoriale si svolgeranno a Bergamo domani e le altre 8 ore da programmarsi a livello nazionale, in un'unica giornata entro settembre.

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