Lo chef Bombana a Pechino
Nel suo menù i «casonsèi»

Dopo Hong Kong e Shanghai la cucina di Umberto Bombana, lo chef clusonese testimone nel mondo dell'enogastronomia italiana, è arrivata a conquistare anche Pechino. Il locale si chiama «Opera Bombana» (il terzo dopo i due «Otto e mezzo» di Hong Kong e Shanghai).

Dopo Hong Kong e Shanghai la cucina di Umberto Bombana, lo chef clusonese testimone nel mondo dell'enogastronomia italiana, è arrivata a conquistare anche Pechino. Il nuovo locale si chiama «Opera Bombana» (il terzo dopo i due «Otto e mezzo» di Hong Kong e Shanghai), che ha aperto a fine maggio in un nuovo edificio commerciale costruito con le più moderne tecnologie in una zona centrale di Pechino: il Parkview Green, realizzato da un magnate cinese amante dell'arte.

«Quest'ultimo locale - afferma Bombana - è più casual rispetto agli altri due. Ci si può fermare anche per una pausa pomeridiana, per assaggiare i dolci o il pane preparato dal nostro pasticciere, Giuliano Pediconi. A capo della brigata di cucina c'è Marino D'Antonio e i nostri piatti sono italianissimi come sempre. Io come base sto ad Hong Kong, dove vive la mia famiglia e dove sono impegnato in prima persona a difendere le tre stelle Michelin del mio "Otto e mezzo". Periodicamente passo a controllare gli altri due locali a Shanghai e Pechino. Posso comunque contare su collaboratori validissimi».

Il cuoco clusonese (che ai tempi della scuola alberghiera fu allievo di Roberto Benussi, oggi presidente dell'Associazione Cuochi Bergamaschi) è arrivato in Oriente vent'anni fa, nel 1993, dopo aver lavorato in prestigiosi ristoranti in Italia e a Los Angeles. 

Bombana è rimasto legatissimo alla sua terra. Infatti non ha mai fatto mistero di rifornirsi in Bergamasca di formaggi e di pesce (tramite l'Orobica Pesca) nonchè di avere nel suo menù i «casonsèi», scritto proprio così, ma con la descrizione in inglese.

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