Frena l'export bergamasco
Primo calo dopo 3 anni di segno +

I dati, riferiti al primo trimestre dell'anno e relativi all'export, dopo tre anni di crescita consecutivi (ovvero 12 trimestri) segnano una battuta d'arresto. I primi tre mesi del 2013, stando ai dati Istat, fotografano un calo delle esportazioni dell'1,7%.

I dati, riferiti al primo trimestre dell'anno e relativi all'export, dopo tre anni di crescita consecutivi (ovvero 12 trimestri) segnano una battuta d'arresto.

Se il mantra «bisogna internazionalizzare» continua ad essere ripetuto e se le esportazioni si sono effettivamente rivelate un'ancora di salvezza per l'economia bergamasca, il volto dell'export è cambiato.

I primi tre mesi del 2013, stando ai dati Istat, fotografano un calo delle esportazioni dell'1,7%, scese a 3,17 miliardi di euro rispetto ai 3,23 miliardi registrati nello stesso periodo dell'anno scorso. In pratica si sono persi per strada circa 57 milioni di euro, non proprio briciole, tanto più se si guarda ai risultati messi a segno nel 2012.

Complici le buone performance sul mercato Usa e non solo, l'anno scorso i dati di tutti e quattro i trimestri erano preceduti dal segno più. A distanza di un anno lo scenario è cambiato e la nostra provincia soffre più della Lombardia (meno 0,57%) e dell'Italia (meno 0,7%).

L'export verso i Paesi europei, infatti, ha rallentato, con il dato che registra una flessione del 3,92% a 2,02 miliardi di euro. Vanno meglio le vendite nei Paesi europei non Ue (più 1,83% a 276 milioni di euro), mentre si contraggono le esportazioni sia verso l'America settentrionale (meno 12,12 a 189 milioni), sia verso l'America centrale e meridionale (meno 9,14% a 105 milioni).


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