Commercio, turn over da brividi
Tasse e spese sono insostenibili

La grande debolezza delle attività commerciali sta nel non riuscire a tenere testa all'andamento dell'economia: tanti imprenditori aprono nuove attività, tantissimi le chiudono poco dopo. Troppe tasse, troppo spese.

I numeri complessivi restano sostanzialmente gli stessi, ma se li si guarda meglio si scopre che i soggetti cambiano. Sono le attività commerciali della Bergamasca, il cui numero complessivo - nel 2011 e nel 2012 - è rimasto invariato - poco meno di 22 mila unità - a fronte però di un turn over particolarmente intenso, tanto da diventare l'emblema della debolezza del mercato di questi tempi.

La grande debolezza delle attività commerciali è proprio nel non riuscire a tenere testa all'andamento generale dell'economia: tanti imprenditori aprono nuove attività ma tantissimi sono costretti a chiuderle poco dopo. Chi si affaccia adesso sul mercato è costretto a fare i conti con troppe incognite e poche risorse economiche a disposizione.

Si innesca a questo punto un discorso anche di occupazione: «Sono sempre di più le attività storiche che sono costrette a chiudere i battenti – sottolinea Oscar Fusini, vicedirettore di Ascom Bergamo – lasciando a casa tante persone. Di contro, chi apre una nuova attività assume il minor numero possibile di personale perché deve sempre tenere d'occhio le spese. A causa di questo meccanismo la disoccupazione aumenta in modo esponenziale».

Leggi di più su L'Eco in edicola martedì 9 aprile

© RIPRODUZIONE RISERVATA