La Fabi sul Consiglio di sorveglianza Ubi
«Si confermi la forma cooperativa»

Una posizione equidistante dalle tre liste in lizza per il rinnovo del consiglio di sorveglianza di Ubi Banca quella della Fabi, il maggiore sindacato bancario del gruppo, espressa dal segretario nazionale Attilio Granelli e dal coordinatore in Ubi Paolo Citterio.

Una posizione equidistante dalle tre liste in lizza per il rinnovo del consiglio di sorveglianza di Ubi Banca quella della Fabi, il maggiore sindacato bancario del gruppo (con il 40% dei consensi fra i dipendenti sindacalizzati), espressa venerdì 29 marzo dal segretario nazionale Attilio Granelli e dal coordinatore in Ubi Paolo Citterio in una conferenza stampa nella sede Fabi di Bergamo. E un invito ai tre candidati presidenti (Andrea Moltrasio, Andrea Resti e Giorgio Jannone) a confrontarsi con il sindacato sui temi che stanno a cuore della Fabi, i cui «principi fondanti» sono stati sintetizzati in una mozione.

Per quanto riguarda la struttura societaria, la mozione propugna il mantenimento della forma «cooperativa e popolare» quale elemento irrinunciabile. Quanto all'organizzazione del lavoro, l'obiettivo Fabi è il miglioramento dell'efficienza organizzativa attraverso l'adozione di procedure più snelle a supporto dell'attività dei colleghi a favore della clientela; ma anche l'adozione delle «best practices» gestionali e commerciali presenti nel gruppo da estendere al modello federale. E una «significativa riduzione del numero dei consulenti a favore di un migliore utilizzo delle professionalità già presenti nel gruppo agevolandone la crescita professionale». La Fabi poi auspica «una riduzione del numero di amministratori e top manager con un responsabile contenimento dei loro compensi e benefits»; e una gestione dei piani industriali con accordi sindacali che prevedano nuova occupazione quale forte segnale di concreta vicinanza ai territori.

Conclude la Fabi: «Su questi temi, nel solco dell'accordo firmato il 29 novembre 2012, attendiamo proposte e risposte dalla governance che scaturirà dall'assemblea dei soci disponibili a confrontarci costruttivamente, senza pregiudizi né preferenze per alcuno, nel solo ed esclusivo interesse delle lavoratrici e dei lavoratori del gruppo. A tutti i dipendenti soci rinnoviamo l'invito ad una massiccia quanto libera partecipazione all'assemblea del prossimo aprile; una grande partecipazione rappresenterà un forte segnale per tutta la governance del gruppo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA