Economia / Bergamo Città
Sabato 16 Marzo 2013
Ubi, Moltrasio rilancia
«Dialogare di più»
Mantenere un modello di banca popolare e cooperativo, garantire un modello federale e un'assoluta autonomia e indipendenza della banca: queste le prospettive per il futuro indicate da Andrea Moltrasio, candidato presidente del consiglio di sorveglianza di Ubi Banca.
Mantenere un modello di banca popolare e cooperativo, garantire un modello federale e un'assoluta autonomia e indipendenza della banca: queste le prospettive per il futuro indicate da Andrea Moltrasio, candidato presidente del consiglio di sorveglianza di Ubi Banca per il triennio 2013-2015 per la lista presentata nei giorni scorsi dallo stesso consiglio uscente, in occasione dell'incontro organizzato venerdì sera a Vertova presso la Fondazione Cardinal Gusmini dal Comitato Bergamo popolare e dagli Amici di Ubi Banca.
All'incontro, moderato da Ettore Ongis, portavoce del Comitato e amministratore unico della Cooperativa Imiberg, già direttore de L'Eco di Bergamo, sono intervenuti, oltre a Moltrasio, il presidente del consiglio di gestione di Ubi, Emilio Zanetti, e il consigliere delegato, Victor Massiah.
Presenti oltre trecento soci
All'incontro erano presenti oltre trecento soci e clienti di Ubi Banca dell'area della Valle Seriana; tra questi anche venti sindaci dei comuni della Valle, oltre a imprenditori, artigiani, liberi professionisti. Dopo i saluti del presidente della Fondazione Stefano Testa e del sindaco di Vertova Riccardo Cagnoni, Ongis ha delineato lo spirito dell'incontro: «le persone della Valle Seriana ? ha rimarcato ? sono persone vere, serie, dinamiche; che operano con la banca, che vogliono bene alla loro banca. C'è la voglia di sentirsi uniti nonostante la crisi. Ubi è composta da tante città, ma se Bergamo non partecipa, poi non serve recriminare: per questo è importante iniziare questo cammino di dialogo».
Zanetti, dopo aver ripercorso la storia della Banca Popolare di Bergamo dal 1985 ad oggi, ha ricordato che «il processo di crescita della banca non è stato fine a se stesso, ma un modo per difendere l'autonomia e l'indipendenza; siamo cresciuti, ma abbiamo mantenuto un modello federale, con le singole banche inserite nel territorio, cercando di sostenere la crescita economica, sociale e civile dei territorio». Dopo aver ricordando la sua scelta di non ricandidarsi, Zanetti ha poi posto l'accento sull'impegno per «condurre la banca con assoluto rigore. Chi verrà dopo di noi dovrà mantenere fermi valori come l'attenzione alle famiglie, alle piccole e medie imprese e ai territori serviti». Massiah, dopo aver delineato gli aspetti principali dell'ultimo bilancio di Ubi, ha concluso sottolineando la necessità di «essere sufficientemente piccoli per ascoltare, ma sufficientemente grandi per rispondere».
Confronto serrato
La serata è stata occasione anche per un serrato e schietto confronto tra i presenti in sala e i vertici Ubi: sono stati evidenziati punti di forza e criticità del sistema anche alla luce della situazione nazionale e internazionale. Dalla platea sono intervenuti con domande e considerazioni Pierino Persico, Laura Panseri, Emanuele Agazzi, Gino Zambaiti, Giovanni Messina. Moltrasio, dopo aver indicato il modello di banca al quale intende riferirsi durante il suo mandato, ha sottolineato che «modello federale significa arrivare in modo capillare sul territorio. Non bisogna solo operare come banca, ma aumentare la capacità di dialogo. Prendo, quindi, l'impegno per avere altri incontri come questo sul territorio: deve essere una banca federale, non feudale con dei vassalli».
La banca del futuro, ha aggiunto Moltrasio, «deve mantenere e rinforzare la solidità patrimoniale». Durante la serata il candidato alla presidenza del consiglio di sorveglianza ha, tra l'altro, presentato gli altri componenti della sua lista. Intanto, durante una riunione nei giorni scorsi a Brescia dall'Associazione Banca Lombarda e Piemontese è emerso che erano già state raccolte 350 firme (delle 500 necessarie) per la lista guidata da Moltrasio, Con quelle raccolte a Bergamo anche nelle ultime ore la missione dovrebbe quasi essere compiuta.
Gianluigi Ravasio
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