Banco Popolare, è allarme
Prevista perdita di 330 milioni

Anche il Banco Popolare (il gruppo del Credito Bergamasco) trema. Dopo la mina-derivati del Montepaschi e l'improvviso rafforzamento di capitale della più piccola, Banca Carige, anche l'istituto veronese, già reduce dello scandalo Banca Italease, lancia un «profit warning».

E anticipa al mercato una perdita che si aggirerà intorno ai 330 milioni, ben più alta delle attese. A scatenare il dissesto nei conti della banca guidata da Pier Francesco Saviotti sono due fattori: l'aumento del costo del credito nel quarto trimestre e la partecipata Agos Ducato, la joint-venture siglata coi francesi del Credit Agricole (al 61%, la restante parte del Banco), che perde soldi a rotta di collo.

Due elementi che hanno costretto l'istituto ad avvisare il mercato, come previsto dalla legge, che le stime elaborate dal consensus degli analisti, che si attendevano un piccolo rosso di 46 milioni, non verranno centrate. Ma per conoscere il dato esatto bisognerà aspettare comunque la riunione del Cda del prossimo 15 marzo.

«Alla luce delle informazioni resesi disponibili nell'ambito del processo di redazione del bilancio attualmente in corso - afferma la banca -, si rileva la possibilità di uno scostamento tra il risultato economico relativo all'esercizio 2012 atteso dal mercato e le proprie previsioni».

Intanto, quel che la banca si sente di confermare è la solidità patrimoniale e l'adeguata liquidità per andare avanti. Nonostante le perdite attese, infatti, l'istituto scaligero conferma coefficienti patrimoniali in linea con le richieste delle autorità di sorveglianza: il Core Tier 1, anche nello scenario più sfavorevole, resta superiore all'obiettivo minimo fissato dall'Eba (9%).